"Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi"
Fondazione Golinelli e Università di Bologna
Il progetto espositivo, che segna l'inizio della collaborazione tra Sistema Museale di Ateneo Alma Mater Studiorum dell'Università di Bologna e Fondazione Golinelli, mette insieme in maniera originale le collezioni museali dell’Ateneo bolognese, exhibit immersivi e interattivi creati ad hoc e opere di arte moderna, come quelle di Bartolomeo Passarotti, Giacomo Balla e Mattia Moreni, dipinti e sculture di Nicola Samorì, e oggetti provenienti dall'Agenzia Spaziale Europea, che esprimono una visione unitaria della cultura e di alleanza tra arte e scienza che qui è riproposta al pubblico in un percorso di ricerca tra passato e scenari futuribili.
La mostra invita dunque ad una riflessione sulla diade Arte e Scienza e lo fa prendendo come spunto il 500° anniversario della nascita di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più grandi scienziati della natura del suo tempo.
La grande capacità fantastica che caratterizza lo scritto più sorprendente redatto da Aldrovandi, la Historia Monstruorum (1642), colloca lo scienziato sulla soglia di "un mondo altro, che guarda al futuro". Il percorso espositivo mette in luce proprio le due anime di Ulisse Aldrovandi: da una parte lo scienziato che osserva, cataloga e conserva reperti naturali, e dall'altra l’artista che immagina mondi futuri e futuribili, popolati da mostri e segnati dai prodigi della natura.Grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, Aldrovandi è di fatto il fautore del moderno museo di Storia Naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.
Attraverso exhibit interattivi e immersivi, gli spettatori della mostra potranno sperimentare alcune delle nuove condizioni in cui l’umanità si troverà a vivere in un futuro non troppo lontano: cabine per l’ibernazione, postazioni per simulare un regime alimentare adatto per la sopravvivenza nello spazio e installazioni multisensoriali per scoprire gli odori dell’universo. In un'altra sezione invece, speculare rispetto a quella aldrovandiana, verranno proposti gli oggetti che l’uomo dovrà portare con sé nel futuro, a memoria dell’umanità, della natura e della vita sulla Terra. Il visitatore potrà anche comporre una propria camera delle meraviglie personale.Il pubblico della mostra sarà condotto nel futuro, in un’ambientazione che simboleggia la possibile condizione di vita in un insediamento umano in una condizione al di fuori della terra, metafora dell’ultima tappa di frontiera raggiunta dall’uomo, proiettato ormai verso i confini dell’universo e della conoscenza.
Esposti alcuni oggetti provenienti dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea: strumenti e artefatti che scienziati e ingegneri hanno costruito per spingere sempre più oltre le frontiere dell’esplorazione spaziale e progettare il futuro dell’umanità su altri pianeti. Tra questi, i modelli di insediamenti abitativi spaziali e mattoni realizzati con la stampa 3D per la costruzione di basi lunari, invenzioni che permetteranno all’uomo di realizzare complessi architettonici nello spazio, utilizzando materiali innovativi, come la polvere lunare.
Tutte le informazioni sul sito dedicatoAnche il corpo umano in viaggio nello spazio subirà trasformazioni decisive, dovute a condizioni estreme, quali l’assenza di gravità e l’esposizione a raggi gamma. In mostra prototipi di ossa umane prodotti con la biostampa a tre dimensioni, una tecnologia che risponderà all’esigenza degli astronauti di far fronte a emergenze mediche, come la necessità di effettuare delle operazioni chirurgiche. È la fine dell’essere umano o l’inizio di qualcosa di nuovo? Molti sono gli interrogativi sul destino dell’umanità e del futuro dell’esistenza.