Speciale
See the Sound
Un omaggio al compositore tedesco Helmut Lachenmann
See the Sound è un omaggio al compositore tedesco Helmut Lachenmann. È un progetto video ideato da mdi ensemble, con la direzione artistica di mdi ensemble e Helmut Lachenmann, la curatela di Luca Scarzella (regia video) e Paolo Brandi (regia audio), prodotto in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini.
Le registrazioni si sono svolte alla Fondazione Cini (Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia) nel luglio 2015 con la presenza dello stesso Helmut per l'intero periodo di sessione durato 5 giorni. Particolare obiettivo del progetto è quello di porre l'ascoltatore in una condizione ideale di massima percezione del suono, attraverso immagini ravvicinate e suggestive che vanno a cogliere i dettagli tecnici degli strumenti e ogni gesto musicale che produce suono.
Nato a Stoccarda nel 1935, Helmut Lachenmann è tra i massimi compositori viventi. Allievo di Luigi Nono, ha elaborato una poetica molto personale e incisiva, in cui a essere protagonista è il timbro. «Dopo la seconda guerra mondiale – dice Lachenmann – i compositori avevano bisogno di nuove categorie con le quali pensare la musica. Non più melodia, armonia e ritmo, ma timbro, durata, strutture…».
Per il compositore lo strumento musicale può suonare in tutto il suo corpo, non soltanto nelle zone di intervento tradizionali. Così l’archetto di un violoncello, per esempio, può sfregare le corde al di là del ponticello; le percussioni possono essere frizionate; strumenti a corda o a fiato possono diventare percussivi ecc. In questo modo, esplorando eccentricamente gli strumenti, Lachenmann crea un mondo di suoni nuovi, inauditi, che pure scaturiscono dagli strumenti classici così come li conosciamo. È un nuovo tipo di musique concrète. Tra i pezzi più noti: Grido, Tableau, Gran Torso, Schreiben.
Lo speciale, in tre puntate, mescola un’interessante intervista al compositore (che parla un fluente italiano) alle testimonianze di colleghi più giovani e di amici (Nuria Schönberg, Emilio Pomarico, Stefano Gervasoni, Massimiliano Damerini) e a brani (come Pression, Trio Fluido, Toccatina) eseguiti dallo mdi ensemble.
Le registrazioni si sono svolte alla Fondazione Cini (Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia) nel luglio 2015 con la presenza dello stesso Helmut per l'intero periodo di sessione durato 5 giorni. Particolare obiettivo del progetto è quello di porre l'ascoltatore in una condizione ideale di massima percezione del suono, attraverso immagini ravvicinate e suggestive che vanno a cogliere i dettagli tecnici degli strumenti e ogni gesto musicale che produce suono.
Nato a Stoccarda nel 1935, Helmut Lachenmann è tra i massimi compositori viventi. Allievo di Luigi Nono, ha elaborato una poetica molto personale e incisiva, in cui a essere protagonista è il timbro. «Dopo la seconda guerra mondiale – dice Lachenmann – i compositori avevano bisogno di nuove categorie con le quali pensare la musica. Non più melodia, armonia e ritmo, ma timbro, durata, strutture…».
Per il compositore lo strumento musicale può suonare in tutto il suo corpo, non soltanto nelle zone di intervento tradizionali. Così l’archetto di un violoncello, per esempio, può sfregare le corde al di là del ponticello; le percussioni possono essere frizionate; strumenti a corda o a fiato possono diventare percussivi ecc. In questo modo, esplorando eccentricamente gli strumenti, Lachenmann crea un mondo di suoni nuovi, inauditi, che pure scaturiscono dagli strumenti classici così come li conosciamo. È un nuovo tipo di musique concrète. Tra i pezzi più noti: Grido, Tableau, Gran Torso, Schreiben.
Lo speciale, in tre puntate, mescola un’interessante intervista al compositore (che parla un fluente italiano) alle testimonianze di colleghi più giovani e di amici (Nuria Schönberg, Emilio Pomarico, Stefano Gervasoni, Massimiliano Damerini) e a brani (come Pression, Trio Fluido, Toccatina) eseguiti dallo mdi ensemble.
