Breznev sostituisce Krusciov

Interventismo nei paesi dell'Est Europa

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Leonid Breznev sostituisce Nikita Krusciov alla segreteria generale del partito comunista e diviene di fatto padrone incontrastato dell'Unione Sovietica. La sua politica estera si basa sulla dottrina della sovranità limitata (la cosiddetta dottrina Breznev) per cui l'Unione Sovietica, come stato guida del comunismo, si arroga il diritto d’intervenire, anche militarmente, negli affari interni dei paesi alleati. Viene così giustificato l'intervento in Cecoslovacchia nel 1968, che pone fine alla primavera di Praga.