I carri armati sovietici in Cecoslovacchia

Finisce nel sangue la "primavera di Praga"

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I carri armati sovietici invadono Praga. Durante la notte le truppe sovietiche del Patto di Varsavia entrano nella capitale della Cecoslovacchia, con l’obiettivo di bloccare sul nascere il nuovo corso politico avviato da Alexander Dubček, con l’immissione nel sistema comunista di elementi di democrazia. È la fine della “primavera di Praga”: i carri armati sovietici distruggono la speranza dell’avvento di un socialismo dal volto umano. La dirigenza cecoslovacca denuncia al mondo intero l’invasione e il 21 agosto il Parlamento lancia questo appello: “L’Assemblea considera l’occupazione come un atto di violenza internazionale in contrasto con i principi degli accordi di alleanza che la Cecoslovacchia ha stipulato con tali stati. L’Assemblea protesta energicamente presso i governi e i parlamenti dei Paesi dell’occidente”.

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