L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema

I nazifascisti massacrano 560 innocenti inermi

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Alle prime luci dell’alba alcuni reparti di SS accompagnati da fascisti e collaborazionisti salgono a Sant’Anna di Stazzema, un paesino dell’Appennino toscano, sopra il paese di Valdicastello. Gli uomini si rifugiano nei boschi per non essere deportati, mentre donne, vecchi e bambini restano nelle loro case. Alle sette il paese è circondato. In poco più di tre ore vengono massacrati 560 innocenti inermi, in gran parte bambini, donne e anziani. I nazisti li chiudono nelle stalle o nelle cucine delle case e li uccidono a colpi di mitra e bombe a mano. Poi danno fuoco alle case per distruggere e cancellare ogni traccia e interrompere definitivamente ogni collegamento fra le popolazioni civili e le formazioni partigiane nella zona.