Marinetti pubblica il Manifesto del Futurismo

L'irruenza della modernità

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Filippo Tommaso Marinetti pubblica sul quotidiano parigino “Le Figaro” il “Manifesto del Futurismo”. Sull’onda della rivoluzione tecnologica di inizio Novecento, Marinetti professa la fede incrollabile dei futuristi nel progresso ed esalta la velocità, il dinamismo, la macchina, l’industria, persino la guerra, considerata come “igiene del mondo”. I toni aggressivi dell’articolo sembrano preludere a certi aspetti tipici del movimento fascista, in cui Marinetti farà confluire, nel 1919, il suo Partito Politico Futurista. Il movimento futurista conoscerà declinazioni significative sia nella letteratura (con lo stesso Marinetti, Palazzeschi e Govoni) sia nella pittura, con artisti come Boccioni, Carrà e Balla, firmatari nel 1910 del manifesto tecnico della pittura futurista.