Gli anni di piombo

L'Italia della Repubblica

Proponiamo qui una serie prodotta da Rai Cultura che ricostruisce la storia del nostro paese a partire dal 1946 anno della proclamazione della Repubblica. Un'analisi degli avvenimenti più rilevanti da un punto di vista storico, sociale, politico, economico e antropologico. Ogni puntata si avvale dell'intervento di un personaggio autorevole, intervistato in studio da Michele Astori e di un'introduzione a cura di Paolo Mieli. Per vedere tutte le puntate vai allo Speciale dedicato a L'Italia della Repubblica.
L'undicesima puntata della serie parte dal 12 dicembre 1969 e dalla bomba scoppiata alla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, a Milano. E’ la perdita dell’innocenza dell’Italia repubblicana, che da quel momento in avanti vivrà più di un decennio di violenza terroristica. Periodi passati alla storia come quelli della strategia della tensione e degli anni di piombo, ad indicare una stagione, quella che si snoda lungo gli anni Settanta, in cui sigle terroristiche e gruppi eversivi di destra e sinistra hanno messo in discussione e minacciato con attentati, stragi e uccisioni, l’intera istituzione repubblicana e gli uomini a sua difesa.

I partiti non capirono immediatamente la portata del pericolo portato dalle organizzazioni eversive, che progressivamente innalzarono il livello dello scontro.

Le Brigate Rosse dopo la campagna di sequestri di uomini legati alle fabbriche, rapirono nel 1974 il magistrato Mario Sossi, mentre le sigle di estrema destra nello stesso anno compirono le prime stragi come quelle dell’Italicus e di Piazza della Loggia.

Negli anni seguenti, le trasformazioni delle organizzazioni terroristiche portarono a quella che fu chiamata lotta armata, affiancando agli scontri e alle violenze quotidiane da una parte e dall’altra della barricata, la predisposizione all’omicidio politico.

Tra le prime vittime ci furono due magistrati: Francesco Coco e Vittorio Occorsio, uccisi nel 1976, il primo dalle Brigate Rosse, a Genova, e il secondo a Roma, da un militante di Ordine Nuovo.

Nell’Italia del fermento culturale e delle rivoluzioni del costume, delle conquiste dei diritti civili e dell’avanzata delle sinistre, il vaso di Pandora del terrorismo era stato rotto e avrebbe portato a nuove tragedie, il cui culmine si avrà nei drammatici giorni del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro.

Ospite in studio, intervistato da Michele Astori, il giornalista Ezio Mauro, cronista nella Torino degli anni Settanta, collega e amico del vicedirettore de La Stampa, Carlo Casalegno, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1977.

La puntata si avvale del contributo degli storici Alessandro Orsini, Guido Panvini, Roberto Chiarini, e del giornalista Giovanni Bianconi.

Il racconto darà anche voce ai protagonisti dell’epoca, con interviste tratte dal repertorio delle teche Rai, filmati originali dei funerali delle vittime delle stragi di Milano e Brescia, e analisi di testimoni e osservatori come Indro Montanelli e Umberto Terracini.