Boris Giuliano

Un commissario a Palermo

Ucciso in un agguato mafioso ordinato da Leoluca Bagarella il 21 luglio 1979, il capo della squadra mobile di Palermo, Boris Giuliano, fu tra i primi a capire le trasformazioni criminali di Palermo negli anni Settanta e a cogliere i rapporti tra politica e Cosa Nostra. La sua vicenda, umana e professionale, è al centro della puntata di “Diario Civile” dal titolo “Boris Giuliano, un commissario a Palermo”, con un’introduzione del Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Giuliano fu anche il primo a indagare su Totò Riina negli anni in cui il boss stava prendendo il potere e stava preparando la mattanza che avrebbe insanguinato Palermo dal 1978 al 1983.

Il suo metodo investigativo, condiviso con una “squadra” di uomini a lui legatissimi, ha rivoluzionato il modo di fare indagini in Italia


Tra le ultime indagini un’enorme evasione fiscale che poteva essere una tangentopoli ante litteram, le esattorie dei cugini Salvo e il caso De Mauro. Il suo metodo investigativo, condiviso con una “squadra” di uomini a lui legatissimi, ha rivoluzionato il modo di fare indagini in Italia, come aveva ricordato anche Giovanni Falcone. Ottimo padre di famiglia e amico, ha lasciato un ricordo vivo e indelebile in chi lo ha incontrato.

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