Cara Rosina...

100 anni di Storie

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        La prima Guerra Mondiale è il primo e più importante vettore di comunicazione e emancipazione dell'alfabetizzazione in Italia, più di quanto avesse fatto prima di allora la scuola. Il tasso di analfabetismo prima della Grande guerra è molto elevato, quarantatre italiani su cento non sa nè leggere nè scirvere. La scuola elementare è obbligatoria e dal 1911 è diventata statale, ma l'abitudine a frequentarla non è ancora radicata. I contadini  affidano il lavoro nei campi ai propri figli che si occupano anche di badare ai fratelli più piccoli. Chi abita nelle campagne, lontano dai centri abitati, è tagliato fuori, e di conseguenza sono in molti a disertare la scuola. Ma fra quei pochi che la scuola la frequenta, quasi nessuno sa scrivere. La prima esplosione di corrispondenza di scrittura privata, di memoria, oltre che di normale corrispondenza di notizie sulla salute tra il fronte e i luoghi di origine e viceversa, avviene durante il primo conflitto mondiale.

        Carissima moglie ti scrivo queste due righe dandoti mie notizie. Al presente mi trovo di buona salute così spero di te e della nostra bambina.

        Sarà proprio la dura vita di trincea e l’esigenza di comunicare con la propria famiglia a spingere i nostri soldati a imparare a scrivere.
         

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