Cesare Beccaria: la scoperta della giustizia

Dei delitti e delle pene

Ci sono libri capaci non solo di cambiare la vita del loro autore ma di dare un segno diverso a tutta un’epoca. Uno di questi è sicuramente Dei delitti e delle pene, il saggio pubblicato da Cesare Beccaria 250 anni fa e destinato a cambiare per sempre la nostra idea di giustizia.

Per raccontare la storia di questo personaggio e del suo libro, Massimo Bernardini e il professor Lucio Villari hanno scelto tre momenti fondamentali:

1) il giugno del 1764 quando esce il primo numero de “Il Caffè”, la rivista fondata da Pietro Verri a cui collabora anche il giovane Beccaria;
2) il 12 aprile 1764 giorno in cui  il manoscritto di Dei delitti e delle pene viene inviato all’editore Coltellini di Livorno che ne pubblica la prima edizione;
3) e infine il 30 novembre 1786, 22 anni dopo la prima edizione del libro di Beccaria, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo abolisce la pena di morte.


Cesare Beccaria nasce a Milano il 15 marzo 1738, studia prima a Parma e poi a Pavia, dove nel 1758 si laurea. Nel 1761 assieme al fratello Alessandro fonda un nuovo circolo culturale, l’Accademia dei pugni. Vi partecipano Beccaria, Luigi Lambertenghi, Giuseppe Visconti di Saliceto e Giambattista Biffi. L’idea è quella di rinnovare la cultura e la politica dell’epoca e per questo sono disposti a tutto, anche a scontrarsi con le ricche e potenti famiglie da cui provengono.