Dal Petrolio alla Jihad - Alle radici del fondamentalismo islamico

Eco della Storia

E’ il nuovo marchio planetario del terrore: ISIS, l’autoproclamato califfato dello Stato Islamico della Siria e dell’Iraq. Senza essere riconosciuto da alcun governo, né dalla comunità islamica ufficiale, è riuscito ad occupare la capitale irachena Mosul e ad estendersi su un territorio vasto come il Belgio. Il suo obiettivo è creare uno stato sunnita esteso dalla Siria al Mediterraneo dove imporre la Sharia. Per riuscirci ha seminato il terrore nell’Occidente e promesso di alzare la sua bandiera nera sulla Casa Bianca.

Gianni Riotta ne parla in studio con Emma Bonino, ex Commissario europeo, già Ministro per il Commercio internazionale e le Politiche europee ed ex Ministro degli Affari Esteri per il Governo Letta.

Noi europei – afferma la Bonino – dovremmo cominciare a capire le dinamiche, guardare cosa è successo con i talebani nel ’97 ad esempio – e non limitarci alla cronaca. La storia viene da lontano e quello che trovo stupefacente è che, a livello di decisioni politiche, nelle grandi capitali mondiali si fa sempre finta di essere sorpresi: ci vuole una strategia politica per sconfiggere un’ideologia, così come nel lungo processo di promozione della democrazia, il risveglio arabo: sappiamo come uccidere i dittatori ma non abbiamo mai capito cosa fare, prima e dopo.

Nella puntata anche una lunga intervista a Khaled Fouhad Allam, sociologo, Docente all’Università di Trieste, tra i massimi esperti di Islam, fermo sostenitore della necessità di una rilettura critica delle tradizione islamiche

C’è un terribile impoverimento culturale nell’islam odierno – sottolinea il professore Allam - i musulmani non hanno più familiarità con la loro cultura, e non sono capaci a leggere i sacri testi dell’islam.