Bauman e la modernità liquida

Eco della Storia

Ignoranza, impotenza, frustrazione sono le condizioni dell’uomo contemporaneo. In una stagione ricca di cambiamenti come quella che sta vivendo attualmente il nostro Paese, diviso tra un progresso tecnologico che avanza e la perdita dei valori e delle sicurezze che caratterizzavano la società di un tempo, la paura rischia di essere una compagna permanente.

Dallo slogan di Herbert Marcuse l’uomo a una sola dimensione siamo arrivati alla modernità liquida teorizzata da Zygmunt  Bauman (Poznań 1925 - Leeds 2017)  che, nonostante la nascita di nuove reti e connessioni si è fatta inafferrabile e difficilmente definibile.

Anche il progresso tecnologico si è sviluppato sempre più velocemente lasciando indietro lo sviluppo delle coscienze, dei rapporti umani e uno dei primi effetti di questa nuova società è la paura della solitudine, il bisogno di non sentirsi soli. 

Gianni Riotta in questa puntata di Eco della Storia intervista  Zygmunt Bauman, uno dei più influenti pensatori al mondo e padre del concetto di società liquida, e Sergio Fabbrini, esperto in Scienze politiche e relazioni internazionali, direttore dell’Università Luiss di Roma.