Bauman e la modernità liquida

Eco della Storia

Video Player is loading.
Duration -:-
Tipo di Streaming LIVE
 
1x
    • Capitolo
    • descriptions off, selected
    Caricato: 0%
    00:00:00
    Caricato: 0.00%
    Orario attuale 0:00
    Tempo rimanente -:-
      • Senza sottotitoli, selected
      Next Episode
      CONTINUA A GUARDARE
      VAI AL VIDEO SUCCESSIVO
      Prossimi Video

      Highlights

        Audio
        Sottotitoli
        Velocità
        Qualità
        Vuoi interrompere la riproduzione?
        Se il programma che stai guardando non è più in onda, la funzione Restart non sarà più disponibile.
        Pause
        Pubblicità (0 di 0): 0

        Ignoranza, impotenza, frustrazione sono le condizioni dell’uomo contemporaneo. In una stagione ricca di cambiamenti come quella che sta vivendo attualmente il nostro Paese, diviso tra un progresso tecnologico che avanza e la perdita dei valori e delle sicurezze che caratterizzavano la società di un tempo, la paura rischia di essere una compagna permanente.

        Dallo slogan di Herbert Marcuse l’uomo a una sola dimensione siamo arrivati alla modernità liquida teorizzata da Zygmunt  Bauman (Poznań 1925 - Leeds 2017)  che, nonostante la nascita di nuove reti e connessioni si è fatta inafferrabile e difficilmente definibile.

        Anche il progresso tecnologico si è sviluppato sempre più velocemente lasciando indietro lo sviluppo delle coscienze, dei rapporti umani e uno dei primi effetti di questa nuova società è la paura della solitudine, il bisogno di non sentirsi soli. 

        Gianni Riotta in questa puntata di Eco della Storia intervista  Zygmunt Bauman, uno dei più influenti pensatori al mondo e padre del concetto di società liquida, e Sergio Fabbrini, esperto in Scienze politiche e relazioni internazionali, direttore dell’Università Luiss di Roma.

        Condividi