La campagna di Etiopia

Il sogno coloniale dell'Impero

A scatenare questa guerra è un incidente di frontiera, a sostenerla il sogno coloniale dell’Impero. Ma si tratta di una breve illusione. La campagna d’Etiopia, condotta da Benito Mussolini a partire dal 1934 in nome del diritto a “un posto al sole” tra le potenze europee, è uno dei capitoli più controversi e drammatici della storia italiana.  In questa puntata de Il Tempo e la Storia che riproponiamo, si analizza in primo piano, la preparazione della guerra, gli intrecci politici internazionali, le sanzioni decise dalla Società delle Nazioni, la reazione dell’imperatore etiope Selassiè, pronipote di quel Menelik che aveva sconfitto gli italiani ad Adua, nel secolo precedente. Nulla ferma Mussolini e gli italiani, disposti a sacrificare persino le fedi nuziali per dare alla patria l’oro per finanziare la guerra.

A scatenare questa guerra è un incidente di frontiera, a sostenerla il sogno coloniale dell’Impero. Ma si tratta di una breve illusione

Non sarà una guerra lampo, anzi; l’avvicinamento ad Addis Abeba è faticoso e macchiato dal ricorso alle armi chimiche e stragi di civili. Alla fine, dopo aver cambiato anche i vertici militari, Mussolini dichiara vittoria, parla di Impero fascista. Ma lo stato africano non sarà mai del tutto conquistato e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale porterà un brusco risveglio. Il bilancio dei sette anni di guerra è decisamente fallimentare.