Pio Rossi, il diario di un pittore

100 anni di Storie

Da un baule impolverato, dopo cento anni, esce fuori un piccolo tesoro della Grande guerra: un diario di un soldato pittore, che dal fronte dipinge bozzetti e annota avvenimenti. Alcuni sono privati, altri di straordinaria importanza storica, come quel passaggio su Caporetto. Pio Rossi parte per la guerra fra i primi, ma in lui non abita alcun spirito bellicoso. Dal 1917 tiene con sé un diario dove annota e descrive le condizioni di vita al fronte. Su quelle pagine oltre agli appunti, alle emozioni e alla cronaca dei momenti terribili, Rossi dipinge paesaggi, abbozza scorci, disegna panorami maestosi. Mi sono seduto sdraiato fuori sull'erba a godermi lo spettacolo lunare, scrive in una pagina e in un'altra si legge E poi ci devono essere ancora degli spudorati che devono urlare Viva la guerra!

Durante la ritirata di Caporetto il soldato-pittore racconta, attraverso il tratto della sua matita, la caduta del ponte di centinaia di persone.

Mi volto e vedo una colonna di chilometri e chilometri di gente di tutte le classi, di tutte le età, e tutti si accalcano all'ingresso del ponte tenuto a stento dai soldati. Poi a tratti la barriera si spezza ed il torrente umano precipita lungo il ponte... E come arrivano di là stracciati, irriconoscibili. Ad un tratto ho visto in uno degli sfondamenti della corrente umana nel ponte, precipitare giù nel fiume dei corpi umani accompagnati da grida altissime... Poveri disgraziati.