Anna Frank

90 anni dalla nascita

E cerco un mezzo per diventare come vorrei essere e come potrei essere se… non ci fossero altri uomini al mondo 

(FONTE RAI NEWS)

E' l'ultima frase dell'ultimo appunto di Anna Frank sul suo diario. A "Kitty", l'amica immaginaria a cui il diario è rivolto come in un dialogo e il cui nome è ispirato al personaggio di una serie di libri dell'autrice olandese Cissy van Marxveldt, Anna racconta in questo passo scritto il 1 agosto 1944 la sua frustrazione di ragazzina che si sente un "fastello di contraddizioni" mal compresa dagli altri e dalla famiglia.  Proprio la famiglia Frank fu tradita da un informatore anonimo e arrestata il 4 agosto  del 1944 dalla Gestapo nell'appartamento segreto in cui si nascondeva e quello è dunque rimasto il finale amaro di un diario che, quando fu pubblicato postumo nel 1946 colpì invece per lo strenuo ottimismo e la toccante fede nell'umanità che vi traspare a dispetto dei tempi oscuri. Forse fu proprio questo "fastello di contraddizioni" tra luci e ombre a decretare l'immediato successo e popolarità del diario stesso.  Annelies Marie Frank nacque a Francoforte sul Meno il 12 giugno 1929, seconda figlia del veterano di guerra e banchiere Otto Frank e Edith Frank (nata Hollander), figlia di un ricco industriale. Otto ed Edith non erano ebrei praticanti, tuttavia entrambi erano ben inseriti nella comunità ebraica di Francoforte. Nel giorno del suo tredicesimo compleanno la giovane ragazza ebrea ricevette in regalo un diario, aprì la copertina di tessuto bianco e rosso e cominciò a scrivere: "Spero che ti potrò confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che sarai per me un gran sostegno." Anna morì di tifo accanto alla sorella Margot nel campo di sterminio di Bergen-Belsen tra il febbraio e il marzo del 1945. L'ascesa del nazismo negli anni '30 costrinse Otto a chiudere la banca e fuggire in esilio, portando la famiglia prima ad Aquisgrana e poi, nel 1936, nei Paesi Bassi. Qui Otto fondò una nuova società, la Opekta, che produceva pectina come addensante per la marmellata. Questa nuova vita durò fino al 1940 quando Hitler invase i Paesi Bassi. Nonostante la promulgazione delle leggi anti-ebraiche Otto riuscì ad evitare che la sua ditta fosse confiscata dai nazisti trasferendo la proprietà al suo amico, Jan Gies. Anne e la sorella Margot furono costrette a trasferirsi in una scuola per soli ebrei. Nel luglio del 1942 la situazione stava precipitando e la famiglia decise di nascondersi. Gies e sua moglie Miep ospitarono i Frank in una dependance segreta negli uffici della Opekta. E fu proprio lì che l'amico Gies avrebbe trovato il diario, i taccuini, le lettere e altri scritti di Anna il giorno dopo l'arresto dei Frank e che dopo la fine della guerra avrebbe riconsegnato al padre, sopravvissuto ad Auschwitz.
Continua a leggere l’articolo su rainews