La notte dei lunghi coltelli

La fine delle Squadre d'assalto

Nella notte tra il 29 e il 30 giugno del 1934, le SS di Heinrich Himmler fanno irruzione in un albergo di Bad Wiessee, in Baviera, dove è in corso un raduno delle SA (Squadre d’Assalto), la milizia armata del partito nazionalsocialista, che ha sostenuto e aiutato Hitler nella sua ascesa.

E’ l’inizio di una mattanza che per tre giorni insanguina la Germania, passata alla storia con il nome di "Notte dei lunghi coltelli"

Alla fine si conteranno circa 200 persone uccise e oltre 1000 arrestate. Tra questi anche il capo delle SA Ernst Röhm, ucciso successivamente in carcere. A scatenare le ire di Hitler, i piani, considerati eversivi, di Röhm. Il comandante bavarese, amico e collaboratore della prima ora del Fuhrer, ha manifestato l’idea di fare delle SA la base di un nuovo esercito e di porsi a capo del Ministero della Difesa. Un’idea che gli altri gradi dell’esercito respingono con forza. Nel 1934 la Germania si trova in un momento particolarmente delicato. Il presidente von Hindenburg è morente e Hitler sta meditando di unificare le cariche di presidente e cancelliere. E’ una palese violazione della costituzione di Weimar, e per una forzatura del genere è necessario l’appoggio dell’esercito. I generali, che con la loro acquiescenza hanno permesso la salita al potere del Fuhrer, possiedono ancora la forza per schiacciarlo. Hitler prende subito le parti dell’esercito contro le ambizioni velleitaristiche di Röhm. Probabilmente Hitler aveva già deciso da tempo di far uscire le squadre d’assalto dalla scena politica e coglie al volo l’occasione del raduno delle SA, per regolare i conti.
Rivediamo una puntata del programma Passato e Presente, dedicata a questa tragica vicenda.