Un socialista al quirinale
L'elezione di Sandro Pertini
15 giugno 1978. Il presidente della Repubblica Giovanni Leone, travolto dallo scandalo Lockheed e dalla tragedia del rapimento e della morte di Aldo Moro, si dimette in diretta Tv. Dopo una breve supplenza dell’allora presidente del Senato Amintore Fanfani, il 29 giugno si apre la corsa al Quirinale.
La consuetudine vuole che ci sia una alternanza tra candidati laici e democristiani. Ma non c’è accordo sui nomi. I tre principali patiti, DC, PCI e PSI votano ciascuno per il proprio candidato di bandiera. Il 2 luglio, il segretario del PSI Bettino Craxi avanza la candidatura di Pertini.
Solo dopo quindici scrutini andati a vuoto, il segretario della DC Benigno Zaccagnini accetta la candidatura di Pertini, che oramai sembrava “bruciata”.
Pertini viene eletto l’8 luglio del 1978 con i voti di tutti i partiti dell’arco costituzionale, ottenendo poco più dell’82% dei voti. La maggioranza più ampia della storia repubblicana.
Combattente della Grande Guerra, medaglia d'argento al valor militare, partigiano, parlamentare socialista e membro della Costituente, presidente della Camera e figura capace di reinterpretare il ruolo del Capo dello Stato, Sandro Pertini è stato tutto questo, ma anche tanto altro.
La puntata di “Italiani” ripercorre gli avvenimenti della vita di Pertini soprattutto attraverso le sue parole tratte da lettere, interviste, documenti ufficiali e le immagini di un luogo emblematico come il carcere di Santo Stefano.
Testimonianze preziose quelle di Caretti e di Angelini che insieme ai commenti di due giovani scrittori, Massimiliano e Pier Paolo Di Mino autori de “Il libretto rosso di Pertini”, contribuiscono a ripercorrere la vita e l’azione politica del Presidente più amato.
La consuetudine vuole che ci sia una alternanza tra candidati laici e democristiani. Ma non c’è accordo sui nomi. I tre principali patiti, DC, PCI e PSI votano ciascuno per il proprio candidato di bandiera. Il 2 luglio, il segretario del PSI Bettino Craxi avanza la candidatura di Pertini.
Solo dopo quindici scrutini andati a vuoto, il segretario della DC Benigno Zaccagnini accetta la candidatura di Pertini, che oramai sembrava “bruciata”.
Pertini viene eletto l’8 luglio del 1978 con i voti di tutti i partiti dell’arco costituzionale, ottenendo poco più dell’82% dei voti. La maggioranza più ampia della storia repubblicana.
Combattente della Grande Guerra, medaglia d'argento al valor militare, partigiano, parlamentare socialista e membro della Costituente, presidente della Camera e figura capace di reinterpretare il ruolo del Capo dello Stato, Sandro Pertini è stato tutto questo, ma anche tanto altro.
La puntata di “Italiani” ripercorre gli avvenimenti della vita di Pertini soprattutto attraverso le sue parole tratte da lettere, interviste, documenti ufficiali e le immagini di un luogo emblematico come il carcere di Santo Stefano.
sottolinea il Professor Stefano Caretti, il maggior studioso dei suoi scritti,“Pertini è stato soprattutto l’uomo che ha riavvicinato il paese alle istituzioni in un momento di grande crisi istituzionale”,
dice il giornalista Claudio Angelini che lo ha seguito nei suoi viaggi durante il “settennato”.“un uomo coraggioso che dimostrò il suo coraggio in tante occasioni”,
Testimonianze preziose quelle di Caretti e di Angelini che insieme ai commenti di due giovani scrittori, Massimiliano e Pier Paolo Di Mino autori de “Il libretto rosso di Pertini”, contribuiscono a ripercorrere la vita e l’azione politica del Presidente più amato.