Il 1919. Un'Italia vittoriosa e provata in un'Europa in trasformazione
Congresso Studi Storici Internazionali
Dopo l’euforia della vittoria o il trauma della sconfitta, nel 1919 si cominciarono ad affrontare i problemi del dopoguerra. Vi erano grandi speranze, ma anche inquietudine, non solo nei Paesi sconfitti, perché l’Europa e il mondo risultavano profondamente cambiati rispetto all’anteguerra.
“Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive”: è questo il titolo del Congresso di studi organizzato dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa l’11-12 novembre 2019 presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma.
Senza trascurare il quadro generale, il Convegno ha affrontato soprattutto la situazione dell’Italia, dove l’unità patriottica formatasi dopo la resistenza sul Piave venne meno a causa di visioni diverse in politica estera e interna.
Sono stati esaminati soprattutto i compiti delle Forze Armate e dei Corpi militari dello Stato con i problemi della smobilitazione, del reinserimento dei reduci nella vita civile e della ristrutturazione.
Sono intervenuti al Convegno relatori militari e civili italiani e stranieri. Tra questi, il Generale di Corpo d’Armata Luigi Francesco De Leverano, Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa; il Capitano di Vascello Michele Spezzano, Capo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa; il Prof. Nicola Labanca, Università degli Studi di Siena; il Prof. Antonello Biagini, Presidente Fondazione Roma Sapienza; il Prof. Massimo De Leonardis, Presidente della Commissione Internazionale di Storia Militare.
“Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive”: è questo il titolo del Congresso di studi organizzato dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa l’11-12 novembre 2019 presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma.
Senza trascurare il quadro generale, il Convegno ha affrontato soprattutto la situazione dell’Italia, dove l’unità patriottica formatasi dopo la resistenza sul Piave venne meno a causa di visioni diverse in politica estera e interna.
Sono stati esaminati soprattutto i compiti delle Forze Armate e dei Corpi militari dello Stato con i problemi della smobilitazione, del reinserimento dei reduci nella vita civile e della ristrutturazione.
Specifiche relazioni hanno trattato le questioni dei nuovi territori da unire al Regno d’Italia, con la spinosa questione di Fiume, le colonie, il deficit di bilancio vertiginosamente cresciuto e i debiti interalleati, le difficili relazioni con le maggiori potenze vincitrici, l’epidemia di Spagnola.Dopo l’euforia della vittoria o il trauma della sconfitta, nel 1919 si cominciarono ad affrontare i problemi del dopoguerra. Vi erano grandi speranze, ma anche inquietudine, non solo nei Paesi sconfitti, perché l’Europa e il mondo risultavano profondamente cambiati rispetto all’anteguerra
Sono intervenuti al Convegno relatori militari e civili italiani e stranieri. Tra questi, il Generale di Corpo d’Armata Luigi Francesco De Leverano, Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa; il Capitano di Vascello Michele Spezzano, Capo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa; il Prof. Nicola Labanca, Università degli Studi di Siena; il Prof. Antonello Biagini, Presidente Fondazione Roma Sapienza; il Prof. Massimo De Leonardis, Presidente della Commissione Internazionale di Storia Militare.