Progetto Ventotene
Recupero del Carcere di Santo Stefano
Il 18 dicembre 2020 si è tenuta a Roma, in modalità virtuale, con l’intervento, tra gli altri, del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, la presentazione del progetto per il recupero dell’ex Carcere borbonico dell’Isola di Santo Stefano-Ventotene.
Il sito, abbandonato da cinquant’anni, rappresenta un patrimonio culturale fondamentale in Italia e in Europa per la storia e per l’evoluzione della cultura carceraria e penalistica e per la tutela dei diritti umani e della dignità della persona. A conferma l’enorme numero di visitatori che si registrano ogni anno, circa quattromila persone, nonostante la limitata accessibilità. Il progetto di recupero e valorizzazione assume un significato ancora più importante, viste le caratteristiche dell’isola di Santo Stefano. Attualmente è accessibile solo da due approdi piuttosto inadeguati, ed è Riserva naturale, Area marina, protetta da diversi vincoli e tutele essendo anche sito archeologico è per questo priva di impianti idrici, elettrici e fognari. Il piano di recupero è strettamente connesso con la vicina isola di Ventotene, la cui storia si è sempre intrecciata con quella del vicino istituto carcerario.
A Santo Stefano, nel corso dei duecento anni di vita del penitenziario, sono passati sia detenuti comuni che oppositori politici fino ai costituenti Sandro Pertini e Umberto Terracini, che dopo una breve permanenza sono stati trasferiti a Ventotene.
Negli ultimi anni di funzionamento del carcere, tra il 1952 e il 1960, l’avvento dell’illuminato direttore Eugenio Perucassi ha permesso di attuare una vera e propria rivoluzione da un punto di vista organizzativo, anticipando di 25 anni la Riforma carceraria approvata poi nel 1975. Il progetto, avviato con decreto del Presidente della Repubblica del 28 gennaio 2020, prevede, tra i vari interventi, la raccolta, l’unificazione e il riordinamento dell’intero complesso documentario dell’Archivio del carcere, così da mettere a disposizione dell’Italia e dell’Europa, il racconto delle sofferte esperienze di confino e detenzione, di sofferenza e di riscatto di tutti coloro che sono passati in questo luogo e che hanno poi contribuito allo sviluppo e all’affermazione della democrazia e della pace.
In allegato il dettaglio della presentazione del progetto.
Per approfondire e raccogliere informazioni più dettagliate sul progetto, vai a http://commissariocissantostefano.governo.it/it