Mario Cresci. L'oro del tempo

Una mostra a cura di Francesca Fabiani presso l'ICCD.

Nella mostra “L'oro del tempo”, curata da Francesca Fabiani, il fotografo Mario Cresci presenta una serie di stampe ludiche e sorprendenti, frutto del suo dialogo con le collezioni dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione: i ritratti del bel mondo del fondo Mario Nunes Vais e le fotografie di alcune statue di cultura greco-romana conservate nella Gipsoteca dell’Università La Sapienza. I soggetti scelti sono il pretesto per una serie di verifiche visive e sperimentazioni linguistiche sul tema della rappresentazione della figura umana. 

“Mi piace pensare che ‘l’oro’, - dice Cresci - unità di misura del massimo valore che noi attribuiamo a una cosa preziosa, sia la dote simbolica per andare oltre un tempo al ‘presente’, un valore aggiunto per entrare nella storia senza tempo dell’arte”.

La mostra è il risultato del lavoro che Cresci ha svolto presso l'Istituto nel corso del programma “ICCD/Artisti in residenza” tra il 2019 e il 2020, un progetto che l’Istituto sta portando avanti nell’ambito delle politiche sul contemporaneo che mirano, da un lato, a interrogare i materiali fotografici storici attraverso sguardi diversi, dall’altro a incrementare le collezioni con nuove produzioni. 
La mostra è accompagnata da un libro d’artista, in copie numerate e firmate dall’autore, a tiratura limitata, edito da Postcart.
Il titolo della mostra “L'oro del tempo” è stato ripreso da Mario Cresci dalla frase che André Breton scelse come epitaffio della propria tomba “Je cherche l’or du temps”.