Il civico giusto

Il ricordo di persone e fatti ha bisogno anche di simboli, di luoghi

Durante l’occupazione nazifascista, a Roma, in Italia e in Europa, le persecuzioni costrinsero alla fuga e alla clandestinità centinaia di migliaia di persone. Per molte fu una tragica fuga a breve termine, ma per altre ci fu una storia diversa. Una storia di fratellanza, di amore, di solidarietà che il progetto intende celebrare e onorare raccontando e ricostruendo la vicenda di quanti accolsero queste persone, a volte sconosciute, nel cuore delle loro case, offrendo loro un nascondiglio e mezzi di sostentamento, rischiando la propria vita, senza chiedere nulla.
“Il Civico Giusto”, partito da un’intuizione di Fabrizio Fantera, figlio di Bruno nominato “Giusto tra le Nazioni”, è un progetto che vuole rendere omaggio proprio a quei cittadini eroici che, in tutta Europa, non hanno fatto finta di non vedere durante uno dei momenti più drammatici per il nostro continente. Non hanno voltato la testa dall’altra parte.

L’obiettivo è quindi quello di “segnare e riconoscere” in maniera tangibile, quelle case che, grazie al coraggio degli abitanti, sono stato il sicuro rifugio di chi veniva braccato dai nazifascisti. Una mattonella da apporre ai portoni dei condomini dove sono stati nascosti e salvati dai rastrellamenti gli ebrei, ma anche i partigiani e i perseguitati politici braccati dai nazifascisti. Un civico giusto con un QRcode in grado di raccontare la storia “buona” che si è consumata fra quelle mura

Un progetto dal respiro europeo che prende l’avvio da Roma e che, attraverso la ricerca e la raccolta delle testimonianze, ci racconta Paolo Masini, Presidente Roma BPA e promotore dell’iniziativa Il Civico Giusto, ha l’ambizione di proporsi a tutto il continente per testimoniare che, anche nei periodi più bui della storia, ci saranno sempre persone che manterranno accesa la fiaccola dell’umanità.
 
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ilcivicogiusto.com