La facciata esterna

Montecitorio

Palazzo Montecitorio è un simbolo della città di Roma e dell’intera comunità nazionale, in quanto sede della Camera dei deputati.  L'attuale Palazzo fu commissionato da Papa Innocenzo X a Gian Lorenzo Bernini, che, sfruttando la convessità del terreno, progettò una facciata a polittico, con un corpo centrale piano e due ali laterali formate ciascuna da due parti ben distinte, come testimonia il dipinto di Mattia De Rossi, allievo prediletto del Bernini. Alla morte di Innocenzo X la fabbrica rimase incompiuta. Papa Innocenzo XII affidò all’architetto Carlo Fontana il completamento del palazzo, da adibire poi a Curia apostolica. La facciata assunse quindi la sua configurazione definitiva con alcune significative varianti: il campanile a vela e il triplice accesso, ottenuto applicando al corpo centrale dell’edificio un corpo di poco sporgente, che sostiene una balconata.

La campana maggiore (che ora suona solo in occasione del giuramento del Presidente della Repubblica) dava il segno dell'inizio delle udienze e la sua precisione nel battere le ore divenne proverbiale per i romani, che accorrevano qui per assistere all'estrazione dei numeri del lotto, che venivano gridati dal balcone. 

In vista del trasferimento della capitale del Regno a Roma, Palazzo Montecitorio viene scelto come sede della Camera dei deputati ed è qui che il 27 novembre 1871 la Camera si riunisce per la prima volta nella nuova capitale. I lavori di adeguamento del Palazzo si rivelano presto insoddisfacenti. Il progetto di ampliamento dell’edificio viene affidato all'architetto palermitano, Ernesto Basile, noto esponente dello stile liberty, che conserva dell'antico palazzo solo la parte frontale, squadra il cortile centrale, demolisce le ali e la parte posteriore e inserisce sul lato opposto alla facciata barocca un grande edificio di travertino e di mattoni rossi, di forma quadrata con quattro torrioni medievaleggianti, che costituisce la facciata liberty di Palazzo Montecitorio.