Sala della Regina e Sala delle Donne

Montecitorio

Dal corridoio dei busti si accede alla Sala delle donne. Nel 2016 una sala di Palazzo Montecitorio è stata dedicata alle prime donne entrate a far parte delle Istituzioni della Repubblica italiana, per ricordare anche attraverso le immagini il contributo che hanno dato all’avanzamento politico e sociale del paese. In questa sala sono infatti collocati i ritratti delle 21 deputate elette all’Assemblea costituente, delle prime 11 sindache elette tra la primavera e l’autunno del 1946, della prima donna che ha assunto la carica di Ministro, Tina Anselmi, della prima Presidente della Camera, Nilde Iotti, della prima Presidente di Giunta regionale, Anna Nenna D’Antonio, e a partire dalla XVIII legislatura il ritratto della prima Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e della prima Presidente della Corte costituzionale, Marta Cartabia.

Da qui si accede alla Sala della Regina, che è la sala di rappresentanza più grande dell’ala novecentesca del Palazzo, posta in corrispondenza del Transatlantico e attigua alle tribune dell’Aula che affacciano sul banco della Presidenza. La sala ha oggi una funzione di rappresentanza ed ospita convegni ed eventi culturali promossi dalla Camera o riunioni degli organi parlamentari.

Il nome è legato ad una consuetudine risalente al periodo monarchico, secondo la quale in occasione del discorso della Corona, quando cioè il Re inaugurava le sessioni che scandivano l’attività della Camera dei deputati, la Regina attendeva qui l’inizio della cerimonia alla quale assisteva poi dalla adiacente tribuna reale. La sala è coperta da un soffitto a cassettoni in legno scuro, da cui pendono tre grandi lampadari in ferro battuto in tipico stile art nouveau. Marmi policromi decorano i pavimenti e le pareti: bianchi e gialli nei pavimenti intarsiati e nei marmi scolpiti, bianchi e rossi nei riquadri lungo il perimetro. La sala è ulteriormente impreziosita da otto splendidi arazzi di scuola fiorentina, che raffigurano scene della vita di Mosè, di Tobia e di Alessandro Magno. Il modello ligneo tridimensionale della nuova Aula di Montecitorio, conservato in questa sala, evidenza uno studio accurato e già molto avanzato delle scelte architettoniche di Basile. Si tratta di una copia del prezioso modello disegnato da Basile per l’Esposizione Internazionale del Sempione di Milano, costruito dalla fabbrica Ducrot nel 1906.