7 dicembre 1941. Attacco a Pearl Harbour

7 dicembre 1941. Attacco a Pearl Harbour

La II Guerra Mondiale nel Pacifico

7 dicembre 1941. Attacco a Pearl Harbour
E’ l’alba del 7 dicembre 1941 di una tranquilla e tiepida domenica hawaiana quando, nel cielo di Pearl Harbor, compaiono decine di bombardieri giapponesi. Il loro obiettivo è colpire al cuore il grosso della marina da guerra statunitense  - ben 96 unità - che si trova alla fonda nel porto hawaiano.
Inizia così, con un attacco a sorpresa, la II Guerra Mondiale nel Pacifico.
L’offensiva giapponese non si ferma alle Hawaii.  Contemporaneamente il Giappone invade la colonia britannica di Malesia e bombarda Singapore e Hong Kong.
Gli attacchi violano le norme internazionali sull’apertura delle ostilità fissate dalla Convenzione dell’Aia e al termine del conflitto i vertici politici e militari giapponesi, saranno processati per aver “intrapreso guerre di aggressione in violazione del diritto internazionale”, oltre che per numerosi altri crimini contro l’umanità.

L’attacco è stato ideato dal comandante in capo della flotta, l’ammiraglio Yamamoto. Pur contrario alla guerra contro gli USA, negli anni immediatamente precedenti il conflitto, l’ammiraglio si è dedicato al rafforzamento della marina imperiale e al momento dello scoppio delle ostilità, la marina Giapponese è notevolmente più potente di quella USA nel Pacifico. Soprattutto è schiacciante la superiorità nel campo delle portaerei; sono dieci quelle giapponesi contro le sole tre statunitensi. E proprio le portaerei sono i principali obiettivi dell’attacco a sorpresa.

Yamamoto, cosciente che un conflitto prolungato sarebbe deleterio per il Giappone a causa della superiorità industriale degli Stati Uniti, ritiene indispensabile assestare un colpo mortale alla flotta statunitense.
Ma contrariamente alle aspettative, nessuna portaerei è all’ancora al momento dell’attacco. La Enterprise e la Lexington sono in fase di trasferimento, mentre la Saratoga è da tempo in California.
Malgrado questo parziale fallimento, i danni inflitti alla flotta americana del Pacifico sono molto pesanti. Sono diverse le corazzate danneggiate o affondate.
La reazione statunitense è rabbiosa. Il Giappone non solo ha aperto le ostilità senza una formale dichiarazione di guerra, ma nelle settime precedenti aveva lasciato credere alla concreta possibilità di una soluzione pacifica dei problemi commerciali che da tempo la opponevano agli USA. E invece il 26 novembre del 1941, mentre la diplomazia trattava, le unità giapponesi prendevano il mare dirette a Pearl Harbor. 
I tempi dell'attacco sono stati calcolati in maniera scrupolosa. I primi aerei giapponesi devono giungere sull’obiettivo mezz'ora dopo la consegna formale della dichiarazione di guerra.  Uno stratagemma per salvare la forma, impedendo comunque qualsiasi adeguata difesa.
Ma un problema di trasmissione e di decriptazione del messaggio in codice, ritarda la consegna che avverrà solo ad attacco avvenuto.
Gli USA impiegheranno diversi mesi prima di riuscire a riprendere l’iniziativa militare nel Pacifico. La svolta avverrà con la battaglia delle Midway del giugno del 1942. Nelle intenzioni giapponese doveva essere il colpo di grazia per la marina statunitense, che invece riuscì a riportare una insperata vittoria e a capovolgere le sorti del conflitto.

Riproponiamo qui una puntata del programma Il Tempo e la Storia, interamente dedicata a questo drammatico evento.