Il "Cortile della Memoria" si arricchisce di nuove opere d' arte

 C' è a Roma, non distante  dal Colosseo, un museo molto prezioso e purtropo troppo poco conosciuto e frequntato. Stiamo parlando dell  Museo Vite di IMI cioè di militari italiani internati.

Ospitato nella struttura di una caserma, edificata nel 1751 su “magazzini militari” di epoca romana, Il percorso storico - didattico del Museo è dedicato alla “resistenza senza armi” dei 650mila militari italiani che, catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943, essendosi rifiutati di collaborare con il nazi-fascismo, vennero inviati nei lager del  Terzo Reich.

Sfruttati come lavoratori coatti, vissero in condizioni disumane. Circa 50mila persero la vita per malattie, fame, bombardamenti. Coloro che riuscirono a sopravvivere furono segnati per sempre.

I reperti originali e gli oggetti esposti nelle teche testimoniano la difficile vita dei militari internati, approfondita attraverso supporti multimediali interattivi e video a tutto campo.

Dal 2016 tuttavia, il cortile di questo museo che racconta tante storie di resistenza e sofferenza, è ingwntilito da alcune opere d' arte, ospitate nel cortile dedicato alla memoria. Finora vi erano esposte solo opere di artisti italiani ma ora, i lavori di tre artisti tedeschi, vincitori di un concorso internazionale, sono andate ad aggiungersi alle opere già ospitate nel cortile.

I visitatori potranno dunque vedere i lavori di Janine von Thungen Reichenbach, Lukas Liese e Anica Huck, tutti ispirati dal luogo che le ospita e dalle dolorose  testimonianze che esso conserva.

Alla cerimonia di presentazione sono intervenuti Nicola Mattoscio, che preside la ANRP, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e l' Amasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia Viktor Elbling
 
Questi artisti, ha sottolineato la curatrice Cinzia Pierantonelli, sono autentici costruttori di pace, perchè Impegnati impegnati nella costruzione di valori di riconciliazione  e portano tutti noi , e in particolare i giovani, alla riflessione, ad quna più profonda valutazione delle vicende storichre, per evitare che i drammi della storia si ripetano