Benedetta Craveri 

Giuseppe Galasso interprete di Benedetto Croce

Nel video Benedetta Craveri, Presidente della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, intervistata in occasione del convegno internazionale Giuseppe Galasso tra storia a vita civile, che si è svolto a Napoli il 21 e 22 novembre 2024, promosso dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce con la collaborazione della Società Napoletana di Storia Patria e dell’Università Suor Orsola Benincasa, ricorda lo storico Giuseppe Galasso (Napoli, 1929 - Pozzuoli, 2018).  

A decidere di dedicare a Giuseppe Galasso un convegno è stato mio fratello Piero Craveri, che, nella primavera del 2023, pensò di organizzare un incontro di studiosi che tentasse un bilancio dell’attività di Galasso, storico e protagonista della vita civile e politica italiana. Era un ringraziamento al contributo essenziale dato da Galasso per mantenere viva la conoscenza dell'opera di Benedetto Croce, grazie alla  sua capacità di adattarlo, di farlo proprio e, come voleva Croce, di, modificarlo e arricchirlo. 

Galasso raccontava che era stato il suo maestro elementare, in un tempo nel quale la figura del maestro elementare aveva una grandissima autorità, a spiegare a suo padre, che aveva un'impresa di vetraio e che si aspettava che il figlio andasse a lavorare con lui, che sarebbe stato un delitto non permettergli di continuare a studiare, perché il figlio aveva un'intelligenza ed una predisposizione agli studi straordinarie. 

Benedetta Craveri è una francesista, critica letteraria e scrittrice italiana. Nipote di Benedetto Croce e allieva di Giovanni Macchia, è considerata una delle massime studiose italiane di Lingua e letteratura francese, materia che ha insegnato presso l’Università della Tuscia e attualmente insegna presso l' Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Nel 2007 ha collaborato come docente invitata con l’Università della Sorbona. Dal 1976 al 1986 ha condotto il programma radiofonico culturale Spazio Tre. Le sue ricerche sono state incentrate soprattutto sulla letteratura francese del XVII e XVIII secolo, con particolare attenzione alla conversazione e al ruolo che vi hanno esercitato le donne, i suoi scritti, le sue monografie e saggi hanno avuto un grande successo di critica e pubblico, tradotti in diverse lingue. Tra le principali pubblicazioni si ricordano: Madame du Deffand e il suo mondo (1982), La civiltà della conversazione (2001, che ha ricevuto diversi premi), Amanti e regine. Il potere delle donne (2005), Maria Antonietta e lo scandalo della collana (2006), Gli ultimi libertini (2016), La contessa (2021, Premio Bagutta 2022). È stata membro del Consiglio scientifico dell'Istituto della Enciclopedia Italiana e collabora alle pagine culturali de la Repubblica, a The New York Review of Books e alla Revue d'Histoire Littéraire de la France.