La battaglia di Pavia

500 anni dopo

24 febbraio 1525: l'esercito francesce guidato dal sovrano Francesco I e le forze del Sacro Romano Impero condotte da Carlo V si affrontano nei pressi di Pavia. 

La battaglia è destinata a cambiare il corso della storia, segnando un punto di svolta per l'Europa da un punto di vista militare, geopolitico e sociale.


Ma chi sono i protagonisti di questo evento cruciale?

Francesco I di Valois, re di Francia  dopo la morte di Luigi XII dal 1515 al 1547, a partire dal 1519 fino a quasi la metà del XVI secolo intraprende una serie di guerre per cercare di ottenere il controllo totale della penisola italiana.

Carlo V è nipote per parte paterna dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo e di Maria di Borgogna e per parte materna dei re cattolici Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Viene eletto imperatore del Sacro Romano Impero nel 1519, dando inizio alla lunga lotta con Francesco I per la supremazia in Italia e in Europa.


L'esito dello scontro vede una schiacciante vittoria delle truppe imperiali, grazie anche all'utilizzo di fanti armati di archibugi che in poche ore annientano la cavalleria pesante francese e riescono anche a fare prigioniero proprio Francesco I. Il sovrano rimane intrappolato sotto la sua cavalcatura e, tra lo sgomento generale delle corti europee viene condotto prima davanti a Charles de Lannoy, il viceré di Napoli, che riceve formalmente la sua resa e poi a Madrid dove sarà costretto nel 1526 a firmare un trattato con rinunce impossibili. La sconfitta francese è totale, cadono sul campo tra i 7.000 e gli 8.000 soldati e migliaia vengono fatti prigionieri a fronte di soli 500 uomini tra le truppe imperiali. Le armi da fuoco cambiano per sempre il volto della guerra.
Tramontano definitivamente le mire francesi di controllare la penisola italiana e si rafforza il dominio asburgico di Carlo V.