Il grande visionario

Adriano Olivetti

Urbanista, editore, scrittore, uomo di cultura, ma soprattutto un industriale che crede nell’impresa come vero motore dello sviluppo e dell’economia. Adriano Olivetti, annoverato tra i grandi capitani d’industria del dopoguerra italiano, prende in mano nel 1938 l’azienda per macchine da scrivere, creata dal padre Camillo, portandola ad un livello di eccellenza tale da competere anche con grandi aziende internazionali.

Urbanista, editore, scrittore, uomo di cultura, ma soprattutto un industriale che crede nell’impresa come vero motore dello sviluppo e dell’economia

Negli anni Cinquanta la produzione viene continuamente ampliata e in Italia entrano in funzione gli stabilimenti di Pozzuoli e di Agliè (1955), di San Bernardo di Ivrea (1956) e nuovi complessi a Ivrea. Nel 1960, anno della sua improvvisa scomparsa, la Olivetti è presente su tutti i maggiori mercati internazionali, con circa 36000 dipendenti, di cui oltre la metà all’estero.