Le persecuzioni e i massacri
Un racconto per immagini
Foibe, dal latino fovea, è il termine con cui si indicano profonde cavità, tipiche delle aree carsiche. Dopo l’8 settembre 1943, con la dissoluzione dell’esercito italiano, nella zona orientale i tedeschi occupano Trieste, Pola e Fiume, mentre nell’entroterra istriano prende il potere il movimento di liberazione jugoslavo. Si diffonde un clima ostile generalizzato verso gli italiani, spinto da rancori e propositi di vendetta. I partigiani di Tito ricorrono all’utilizzazione delle foibe, mettendo in atto crudeli esecuzioni.
I condannati, legati col fil di ferro l’uno all’altro, fucilati in superficie, cadono in voragini di decine e a volte centinaia di metri. Qualcuno precipita ancora vivo, trascinato dal peso del compagno colpito a morte. I primi cosiddetti “infoibamenti”, dell’autunno del 1943, in Istria e Dalmazia, coinvolgono centinaia di persone. Un racconto attraverso fotografie dell’epoca, ci permette di approfondire una pagina drammatica della storia del nostro paese.Foibe, dal latino fovea, è il termine con cui si indicano profonde cavità, tipiche delle aree carsiche