Michael Collins

L'uomo della luna

Uno dei tre componenti dell'equipaggio dell'Apollo 11, che insieme a Neil Armstrong e Buzz Aldrin, il 20 luglio1969 arriva per la prima volta sulla luna. Rispetto ai suoi compagni Collins è l'unico a non avere toccato il suolo lunare. Rimane in orbita ad attendere gli altri  per 24 ore, pilotando il modulo di comando dell'astronave Columbia e raggiungendo anche la parte nascosta della Luna dove perde il segnale radio con la Terra. Contribuisce a portare nella fortunata missione un pizzico di "italianità", essendo nato a Roma nel 1930, mentre il padre, generale dell'esercito, lavora presso l'ambasciata americana. Collins entra alla Nasa nel 1963, provenendo dall'Aeronautica. Viene selezionato per la missione Apollo 8, a cui è costretto a rinunciare per i postumi di un'operazione alla colonna vertebrale. Inserito nel successivo viaggio dell'Apollo 11, è scelto come responsabile per le manovre di ricongiungimento delle due capsule ed è consapevole da subito che in caso di riuscita della missione, rimarrà a lungo da solo ad attendere i compagni. Nel libro pubblicato nel 1973, così scrive: "Ero solo, assolutamente solo, e completamente isolato da qualsiasi altra forma di vita conosciuta. Se si fosse fatto un conteggio, il risultato sarebbe stato 3 miliardi più due dall’altra parte della Luna, e uno più Dio da questo lato". Pochi mesi dopo l'Apollo 11 lascia la Nasa per un posto nell'ufficio Comunicazione del neoeletto presidente Nixon. In seguito ad altri incarichi istituzionali di responsabilità, nel 1985 fonda una società di consulenza. Muore a 90 anni, il 28 aprile 2021. L'ultimo sopravvissuto della missione del 1969, Buzz Aldrin, così lo ricorda: "Caro Mike, ovunque tu sia stato o sarai, avrai sempre il Fuoco per portarci in profondità verso nuove altezze e verso il futuro. Ci mancherai. Che tu possa riposare in pace". Ripercorriamo la sua vita, attraverso un racconto per immagini.