11 settembre 2001

Gli attacchi agli Stati Uniti

Più di tremila morti nel giro di poche ore. Un'intera nazione sconvolta. Il più grave attentato terroristico della storia.
Martedì 11 settembre 2001, quattro aerei di linea statunitensi, vengono dirottati da terroristi islamici e lanciati contro obiettivi civili. Due si schiantano sulle “Twin Towers” del World Trade Center di New York. Uno finisce la sua corsa a Washington, sulla fiancata ovest del Pentagono, la sede del quartier generale del Dipartimento della Difesa statunitense. L’ultimo apparecchio precipita in Pennsylvania, in aperta campagna, nei pressi della cittadina di Shanksville. Era probabilmente diretto contro il Congresso o la Casa Bianca. Secondo le ricostruzioni, i passeggeri del volo si sarebbero rivoltati contro i dirottatori, che avrebbero finito col perdere il controllo dell’apparecchio precipitando al suolo.

Le immagini che rimangono nella memoria collettiva, sono certamente quelle relative all’attentato di New York. Terroristi appartenenti al gruppo fondamentalista islamico Al Qaida, prendono il controllo del volo 11 dell'American Airlines, un Boeing 767, e si dirigono verso la Torre nord del World Trade Center.  Lo schianto avviene alle 8,46. L’edificio è alto poco più di 400 metri e l’areo lo colpisce tra il 93° e il 99° piano, tagliando qualsiasi via di fuga a coloro che sono nei piani superiori. In molti, almeno duecento persone, preferisco gettarsi nel vuoto piuttosto che morire carbonizzate. Passano appena 17 minuti e in diretta televisiva si ripete la medesima scena da incubo. Un secondo aereo si schianta sulla Torre sud.

Sul posto accorrono i mezzi dei vigili del fuoco e il personale medico. Molti dei soccorritori, circa 400,  troveranno la morte nel disperato tentativo di salvare vite umane. 
Poco meno di un ora dopo lo schianto la torre sud crolla.  Mezz’ora dopo è la volta della sua gemella. Nel crollo viene convolto anche un altro edificio, il WTC 7, che crollerà dopo qualche ora. Altri edifici nelle vicinanze verranno abbattuti in seguito a danni ritenuti irreparabili.
L’attentato al Pentagono, provoca la morte dei 64 passeggeri dell’aero e di 125 persone che si trovavano all’interno della sede della Difesa. L’attacco è stato deciso probabilmente più per il valore simbolico del bersaglio, che per la reale possibilità di uccidere persone e creare danni.
La risposta degli Stati Uniti è immediata. I leader dell'organizzazione terroristica Al Quaeda, il gruppo terroristico che viene da subito indicato come responsabile degli attentati, godono della protezione dell’Afghanistan, dal 2001 governato dal regime talebano. Un mese dopo gli attentati, una vasta coalizione internazionale guidata dagli USA,  invade il paese, costringendo i leader qaidisti a fuggire. Il fondatore di Al Quaeda, Osama Bin Laden, negherà inizialmente qualunque coinvolgimento. Poi nel 2004 riconoscerà la paternità degli attentanti. Verrà ucciso in Pakistan nel 2011, da un commando dell’esercito statunitense .
La rimozione delle macerie del World Trade Center viene completata nel maggio del 2002. Oggi nell’ area, oltre al Museo commemorativo della strage, sorge il grattacielo One World Trade Center, completato nel giugno del 2013.