Iliade
Uno spettacolo del Teatro del Carretto
Il Teatro Del Carretto ricerca, entro le capacità espressive sin qui elaborate, la possibilità di percepire l’eco lontana della grande giostra eroica, portatrice nel patrimonio mitico occidentale dell’aspro emergere di una umana tragicità.
Lo spazio scenico è pensato per quanto possibile denudato di ogni appiglio all’arredo teatrale: l’incontro con l’ampio orizzonte omerico, spoglio di panorami o ambientazioni, assolutamente fertile all’irruzione di uomini e dei, sembra escludere qualsiasi aggancio illusionistico.
Maria Grazia Cipriani
Così, in un’aria di mare, cicale e bronzi, l’attore perpetuamente in bilico tra sovrumana forza e morta carne trascinata, caricandosi di corazze e scudi straripanti di vittime in bassorilievo, assume sembianze d’eroe in un artificio teatrale senza retroscena.
E gli dei, concepiti come atroci bambini, esseri che conservano connotati somatici dell’infante, sono attori meccanici che avanzano in carri-nicchie o artigliano la schiena di un eroe filando la trama a metà tra l’innocenza bambinesca e la terribile, inaccessibile forma.