Rivediamoli: Aroldo Tieri

Pino Strabioli racconta il grande attore calabrese

Aroldo Tieri è stato certamente uno degli attori più importanti del teatro, ma anche del cinema italiano del secolo scorso. Nato a Corigliano Calabro, respirò sin da bambino l' aria  dello spettacolo, essendo figlio di quel Vincenzo Tieri che fu giornalista e critico teatrale, nonchè fondatore del Corriere del Teatro. Il debutto avvenne nel 1939, con la Francesca da Rimini  di D' Annunzio e da allora Tieri ha recitato in qualcosa come più di 100 film ( celebri, in particolare, quelli con Totò), moltissimi testi teatrali ma ha fatto anche radio e televisione.

In questa chiacchierata con Pino Strabioli, Tieri ricorda Toto, Peppino De Filippo, che considera più grande del fratello Eduardo, perchè aveva un estro ed una fantasia uniche e sapeva recitare con tutto il suo corpo, fosse anche solo con un braccio, come si vede nella celebre scena in cui scrive la lettera nel film Totò, Peppino e la Malafemmina.
 
Io non sono migliore  degli altri, solo diverso. La mia solitudine è affollatissima di pensieri, di  personaggi che mi riempiono. Il mio silenzio è chiassoso, perchè dentro c'è tutto.
Aroldo Tieri


Non mancano ricordi affettuosi per registi come Roberto Simoni, Orazio Costa o Giancarlo Sepe ed ovviamente un accenno alla moglie Giuliana Lojodice con cui ha fondato la Compagnia che porta i loro nomi e che ha fatto emozionare, riflettere e divertire il pubblico per quasi trenta anni dal 1965 al 1993.

Un particolare legame, qui ricordato con passione, è stato quello con la natia Calabria che tanto contribui' a farlo essere quello che è stato. Tra un accenno a Gassman ed uno alla Magnani, si arriva ad un finale rallegrato da un delizioso aneddoto accaduto durante uno spettacolo ripreso in diretta tv.

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