Gigi Proietti racconta il suo mondo e la sua carriera
Pino Strabioli incontra l'attore al Globe
Si comincia parlando dell' amore per Roma. Gigi Proietti, innamorato della sua città, ha portato lo spirito romanesco più autentico nei suoi rivoluzionari contenitori teatrali in cui mescola macchiette, stornelli, scioglilingua e una galleria di personaggi indimenticabili.
Interessante il racconto dell'infanzia, vissuta in una città appena uscita dalla guerra, e gli inizi nel teatro degli anni ' 60, fino al primo successo con Alleluja brava gente, la commedia musicale di Garinei e Giovannini in cui viene scritturato per sostituire Domenico Modugno.
E’ solo il primo passo di una lunga e fortunata carriera fatta di successi non solo a teatro, come le varie edizioni di A me gli occhi, please, Cyrano de Bergerac e Caro Petrolini, anche al cinema e in televisione.
Alla fine degli anni ’70 Proietti fonda il primo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche in Italia, utilizzando con i suoi alunni una didattica inconsueta, assegnando al canto e alla musica un posto di rilievo nella formazione dell’attore. Dal Laboratorio sono usciti artisti come Flavio Insinna, Rodolfo Laganà, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Chiara Noschese, Massimo Wertmuller, Sandra Collodel e tanti altri. Dal 2003 al 2020 è direttore artistico del Globe Theatre di Roma dove ha continuato, anche se al di fuori di una vera e propria scuola, ad essere un punto di riferimento fondamentale per i giovani attori.
Come accade sempre, in Colpo di scena si incontrano attori di generazioni diverse. In questa puntata l’attrice Elena Sofia Ricci parla del suo rapporto con il teatro e rivela tutta la sua ammirazione per il collega Gigi. Anche Flavio Insinna ricorda il suo “maestro” e gli insegnamenti che ne hanno guidato la carriera. Ci sono anche gli allievi dell’Accademia d’Arte drammatica che si cimentano nel repertorio di Proietti.
E' il più scespiriano dei nostri giullari, il più chansonnier dei nostri artisti, il più grande brechtian - petroliniano dei nostri mattatori
Rodolfo di Giammarco