Bed Boy Jack di Bruno Fornasari

Il testo di Bruno Fornasari, ispirato a fatti realmente accaduti

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        Nei primi anni ’90 l’Austria è scossa da una serie di omicidi di prostitute che portano la polizia a fare i conti col primo serial killer nella storia del Paese.  Il caso affascina molti giornalisti, tra i quali lo scrittore Jack Unterweger che, condannato all’ergastolo per omicidio nel 1974, ha da poco ottenuto la libertà grazie all’appoggio dell’élite letteraria, in particolare del futuro premio Nobel Elfriede Jelinek. Quando l’indagine sugli omicidi delle prostitute sembra a un punto morto, la polizia comincia a sospettare proprio dell’uomo che tutti credevano pienamente riabilitato.



        Il testo di Bruno Fornasari, ispirato a fatti realmente accaduti, si svolge intorno al tentativo di Jack Unterweger di salvare ancora la pelle attraverso il talento della scrittura. Col titolo Bed Boy Jack, il nostro seduttore, un “bed boy” ossia un “ragazzo da letto” che nella pronuncia suona anche come “cattivo ragazzo”, ricostruisce i fatti per convincere il mondo della sua condizione di innocente perseguitato, così da evitare d’essere risbattuto in prigione. Ma fin dove arriva la finzione e dove comincia la realtà? Ironicamente, neppure la giustizia austriaca ha potuto dare una risposta definitiva. Jack Unterweger viene condannato all’ergastolo il 29 giugno 1994, soltanto sulla base di prove indiziarie, ma la sera stessa si suicida in carcere e, per un cavillo del diritto austriaco, è considerato ufficialmente innocente, perché morto prima della sentenza d’appello.

        Fino al 25 febbraio, Teatro Filodrammatici MILANO

        teatrofilodrammatici.eu

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