L'albergo dei poveri

Conosciuto anche col titolo “I bassifondi”, o “Sul fondo”, o ancora “Il dormitorio”, questo grande dramma di Maksim Gor’kij, rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1902, fu ribattezzato “L’albergo dei poveri” da Giorgio Strehler nel 1947, in occasione della memorabile regia che inaugurò il Piccolo Teatro di Milano nel maggio del 1947. È quest’ultimo titolo che Massimo Popolizio ha deciso di riproporre al pubblico, in virtù del suo valore emblematico e poetico, oltre che storico. “L’albergo dei poveri” è un grande dramma corale. Un numero elevato di attori in scena riproduce la multiforme popolazione di una sorta di rifugio dormitorio per gli ultimi della società, derelitti e alcolizzati che trascorrono i loro giorni tentando di non soccombere alla disperazione e all’inerzia della sconfitta. Il nostro non è il mondo del 1902, e nemmeno quello del 1947: è mutato anche il concetto stesso di «povertà», ma l’energia drammatica, la forza visionaria, la disperata lucidità dei personaggi messi in scena da Popolizio è ancora intatta, grazie anche alla nuova scrittura drammatica di Emanuele Trevi.