Taus Makhacheva

Dal local a global

L’eden artistico per Taus Makhacheva è il suo paese d’origine, il Daghestan.

Nel suo video Carpet del 2006, l’artista si avvolge nella sua cultura, avviluppandosi letteralmente dentro un tappeto kilim, tipico delle regioni del Caucaso.

I paesaggi del Daghestan diventano spunti geografici per molti altri video lavori, in cui affronta tematiche legate alla storia e alle tradizioni del territorio, che hanno allo stesso tempo un respiro universale.

Viaggio ed integro spesso il paessaggio del Daghestan nei miei lavori perché mi rende incredibilmente felice.
Taus Makhacheva

Spesso alla base delle sue ricerche ci anche sono materiali e documenti storici che l’artista trova nell’'Archivio Russo di Stato del Documentario e della Fotografia, perché è molto interessata al modo di conservare e tramandare le tradizioni e la memoria storica e anche alla strumentalizzazione dell’informazione da parte dei media. Così, in un happening del 2015 serve una torta che rappresenta il Mar Caspio con intorno le repubbliche sovietiche, riferendosi a un filmato propagandistico dell’ex Unione Sovietica in cui sembra che Hitler, con avidità, si appropri della fetta di torta che comprende le riserve di petrolio.

Alla 57ma Biennale d’Arte di Venezia curata da Christine Macel, Taus affronta il tema della precarietà del mondo dell’arte nel suo video Tightrope, in cui un funambolo avanza con cautela sospeso nel vuoto. Alle estremità del suo bilanciere sono appesi dei quadri che rappresentano la storia dell’arte della regione, riproduzioni provenienti dalla collezione del Dagestan Museum of Fine Arts.
In tightrope Rasul Abakarov, funabolo da 5 generazioni, cammina tra due montagne su una fune con dei quadri sul bilanciere. Sono 61 opere che fanno parte del Dagestan Museum of Fine Arts. Le 61 opere, scelte con gli archivisti del museo, rappresentano la storia dell'arte della regione. E' un lavoro sulla precarietà del mondo dell'arte, degli artisti, curatori, mercanti e collezionisti.
Taus Makhacheva
L'artista ha creato un suo alter ego che chiama Super Taus. È una donna forte, una supereroina capace di smuovere ostacoli che sembrano insuperabili da altri. Così, Super Taus in un video del 2014 interviene al posto degli operatori stradali inermi, sgomberando in poche mosse, una strada di campagna ostruita da un grande blocco di pietra, sottolineando il metodo innovativo del pensiero femminile.

RAI Cultura ha incontrato l’artista a Venezia per parlare del suo lavoro.