Giuda secondo Giotto

Una delle rappresentazioni più celebri dell'Iscariota

Il fatto che nelle scritture Giuda abbia fatto riconoscere Gesù con un bacio è un elemento che permette di collegare il passato - la storia della passione di Cristo - alla realtà medievale, in cui il bacio, come elemento di fedeltà, era una questione quasi quotidiana
Marcello Flores

Tra il 1303 e il 1305, Giotto realizza uno dei suoi maggiori capolavori: gli affreschi nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Commissionati da Enrico Scrovegni, i dipinti illustrano Storie della vita di Maria e di Cristo. È qui che il pittore fiorentino giunge alla piena maturità, con un disegno più fluido e morbido e una visione prospettica più definita e razionale. Ed è qui che manifesta maggiormente la propria attenzione al particolare, esaminando la realtà tangibile e la psiche dei personaggi. Le figure sono sorprese nelle più intime espressioni, che si rivelano sui loro volti, così caratterizzati da sembrare dei veri e propri ritratti.
Tra i brani più alti e suggestivi del ciclo pittorico, c'è anche una delle rappresentazioni più celebri di Giuda Iscariota.

La figura di Giuda conosce un grande rilancio tra gli ultimi decenni del Duecento e tutto quanto il Trecento. Questo avviene anche grazie ai nuovi ordini religiosi,  presso i quali la passione di Cristo ottiene un’attenzione maggiore che non nel passato. [...]  Il tradimento di Giuda diventa il simbolo universale di tutti i tipi di infedeltà, soprattutto di quelli di carattere politico, che nel Trecento diventano molto frequenti. Tanto è vero che, nel 1351, Enrico III d’Inghilterra promulgherà la più importante legge sul tradimento, che farà da modello normativo per tutta l’Europa
Marcello Flores


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