I tesori nascosti del Museo della Zecca di Roma
Il recupero della sezione filatelica
Un patrimonio di grandissimo valore storico e artistico, risalente alla fine del diciannovesimo secolo, composto da fogli di francobolli ma anche da punzoni, matrici, placche, piastre, molette, cilindri e lastre che hanno permesso la produzione di quei documenti.
Oltre all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, sono state coinvolti nella valorizzazione di tale patrimonio documentale il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio.
Il progetto di riqualificazione prevede la nascita di un polo culturale, a vocazione museale, per custodire al meglio le risorse artistiche del patrimonio nazionale numismatico e la sezione di archeologia industriale e consentire al tempo stesso un'attività di formazione e promozione per i “mestieri d’arte”, tradizioni come, ad esempio, la Scuola dell'Arte della Medaglia, attiva sin dal 1911.Questa capacità tecnica e questa disponibilità manifestate nella complessa attività di recupero si è combinata con la grande lungimiranza di alcune amministrazioni. Ritengo che questo rappresenti uno dei casi di eccellenza, un bell’esempio di come diverse amministrazioni possano collaborare per recuperare una parte importantissima del patrimonio culturale italiano.
Paolo Aielli (Amministratore Delegato Poligrafico e Zecca dello Stato)
Questo museo è un passo nel processo di valorizzazione perché il museo inteso in senso più ampio con la combinazione sia della parte numismatica che filatelica che di pesi e misure ritornerà nella fabbrica - palazzo inaugurata nel 1910 da Vittorio Emanule III, il Re numismatico, che ha accolto la prima Zecca dello Stato Italiano.
Paolo Aielli (Amministratore Delegato Poligrafico e Zecca dello Stato)