Canova e il tempio a lui dedicato

Un racconto di Fabio Benedettucci

All’interno della mostra Canova. Eterna Bellezza, Fabio Benedettucci curatore e storico dell'arte della Sovrintendenza Capitolina racconta dei molti monumenti che si volevano erigere per celebrare la grandezza di Canova quando era ancora in vita, ma nessun progetto fu mai portato a termine. 
Anche l’architetto Giuseppe Camporesi, nel 1802, progettava un Tempio per ospitare, in una sorta di Pantheon, alcune sculture di Canova.

Al suo tempo Canova era considerato il più grande scultore vivente e nei suoi confronti c'era una sorta di idolatria da parte di pontefici, intellettuali, regnanti, artisti e viaggiatori del Grand Tour ai quali il suo studio era sempre aperto

A Possagno, sua città natale, lo scultore era stato più volte invitato dai compaesani a contribuire alle spese per le riparazioni dell’antica chiesa parrocchiale. Dopo essersi reso conto dello stato malconcio del vecchio edificio, Canova aveva proposto di erigere una nuova chiesa a sue spese chiedendo alla comunità di fornire solo calce e sassi. Gli anziani della cittadina erano però restii all’idea di Canova e i fondi per l'approvvigionamento dei materiali non arrivavano. 

Anni dopo, nel 1818, quando Canova aveva acquisito la fama di primo artista d’Europa, ritornò sull’idea rendendo il progetto architettonico iniziale ancora più grandioso. Nel 1819, iniziava a sue spese la costruzione della chiesa, un edificio ispirato al Pantheon con pianta centrale, da donare alla sua città natale.
Per la costruzione del Tempio di Possagno, Canova impiegò ben 250 operai oltre agli addetti al trasporto dei materiali. 
Canova non avrà la possibilità di vedere ultimata l'opera: morirà a Venezia il 13 ottobre del 1822. 

Alla morte di Canova, prima che il suo corpo fosse restituito al paese natale per essere tumulato nel Tempio da lui progettato, il suo cuore venne racchiuso in un’urna che fu deposta all’Accademia di Belle Arti di Venezia, proprio nella sala che conteneva i gessi delle sue opere più celebri.

Nel 1827, l'urna fu trasferita e deposta nella monumentale piramide marmorea eretta in onore dello scultore nella basilica veneziana dei Frari. La piramide che custodisce la reliquia fu disegnata dai suoi allievi seguendo un progetto del maestro per il monumento a Tiziano, mai realizzato. Il cuore dello scultore si trova così a Venezia, mentre il resto delle sue spoglie furono deposte successivamente nel solenne Tempio di Possagno, per opera del suo fratellastro Giovanni Battista Sartori Canova. Il Tempio verrà consacrato soltanto dieci anni dopo la sua morte, nel 1832.  

LA MOSTRA
Canova. Eterna Bellezza
Museo di Roma Palazzo Braschi, Roma
19 maggio - 21 giugno 2020