L'uomo in rappresentazione di Jean Antoine

Festa Barocca, prima puntata

Nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalla autorità di luoghi delle scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni necessarie
Galileo Galilei, 1610

Nel XVII secolo nasce ed agisce una rivoluzione culturale profonda e influente per l'età moderna, quella scientifica di Galileo che mette fine alla visione antropocentrica dell’età umanistica. 
La sperimentazione di un universo aperto e senza limiti offerto dalla nuova conoscenza empirica trova spazio nelle Accademie scientifiche che nascono fiorenti, luoghi deputati a una ricerca ora rinvigorita dall'uso di strumenti razionali per comprendere, organizzare, esplorare e dominare la complessità del reale.
Lenti di ingrandimento, cannocchiali, cronometri marini e strumenti di precisione affiancano la nascita dei primi laboratori, come l'Osservatorio Reale di Greenwich (1675) voluto da Carlo II d'Inghilterra con l'obiettivo di risolvere il problema della longitudine e agevolare così le rotte delle imbarcazioni commerciali verso le colonie.

In questo clima culturale nasce l'età Barocca, un secolo dominato da grandissime contraddizioni, in primis, il divario tra ricchi e poveri, l'assolutismo monarchico e papale da una parte, il popolo, i conflitti sociali, la peste, le lotte di religione dall'altra 

I re e i papi che promuovono il Barocco vogliono apparire, usano fasti ed eccessi per rappresentare sé stessi nella miglior luce offerta da una natura artificiale in un mondo vissuto come teatro. L'arte strumento di potere nelle mani di pochi, deve persuadere, commuovere, meravigliare, impressionare e manipolare il popolo.
La rappresentazione teatrale dell'uomo barocco, il suo carattere transitorio ed effimero tipico della festa, introduce questa prima puntata della serie con la mise en scéne di Re Sole 
Luigi XIV di Francia, salito al trono a soli 15 anni, dalla sua residenza di Versailles dove si diletta da ballerino e attore, irradia le sue gesta nelle grandi capitali del potere. Da Bruxelles, Londra, Praga, fino a San Pietroburgo, i potenti guardano al modello di Versailles e ne imitano la grandezza.

Viaggiatori olandesi omaggiano Re Sole con doni esotici: il pittore Albert Eckhout gli regala i disegni del suo viaggio in Brasile, sono le prime tavole etnografiche a colori che diventeranno modelli per gli arazzi della Manifattura Gobelins istituita a Parigi, nel 1667, da Jean-Baptiste Colbert, sempre per volere di Re Sole

E se le immagini diventano veicoli emozionali, l'adozione delle lingue volgari agevola l'incremento della lettura nelle classi borghesi. Ad Anversa, le raffinatissime edizioni a stampa di Balthasar Moretus, erede di una leggendaria tradizione famigliare, coinvolgono artisti come Peter Paul Rubens che qui produsse  illustrazioni a colori e frontespizi tipici dell’editoria barocca.

Tra il 1620 e il 1680 circa, Roma è la capitale del Barocco e non solo per il glorioso passato artistico ma anche per una condizione politica ed economica particolare

Mentre in Europa infuriava la Guerra dei Trent’anni, conclusa nel 1648 con la pace di Westfalia, l’Italia rimane spettatrice sotto il dominio spagnolo. Tale emarginazione politica significò un progresso culturale, artistico e scientifico promosso da una chiesa vincitrice nella lotta contro il protestantesimo. 
Questa egemonia culturale farà rinascere una Roma moderna di palazzi chiese e confraternite decorate da marmi, affreschi e stucchi. Gli artisti, mossi dal un mecenatismo papale ghiotto di propaganda, produrranno qui i modelli del barocco da espandere nell'Europa e nel mondo. 
Piazza San Pietro, la Versailles del cristianesimo, accoglierà i fedeli nelle sue braccia progettate da Gian Lorenzo Bernini uno dei maggiori artefici ed iniziatori del Barocco. Pupillo di Urbano VIII, il verbo di questo artista capace di plasmare il marmo in carne umana, come Rubens aveva fatto con la pittura, avrà moltissimo eco e con lui e anche contro di lui, l'architetto Francesco Borromini, chiamato dal successore, papa Innocenzo X. 

La prima città italiana che assorbì il modello barocco romano e si allineò poi a quello urbanistico francese fu Torino, dal 1563 capitale del Ducato di Savoia 

Con Carlo Emanuele I, Torino inizia un ampliamento che si protrarrà per tre generazioni di architetti. In Piemonte, la forte integrazione tra politica, architettura, urbanistica, arte e retorica di corte, trova nelle chiese di protezione ducale e regia, nelle congregazioni religiose, nelle residenze auliche e nelle piazze porticate, lo specchio del potere sovrano e di una società colta ed evoluta.
La sistemazione di Piazza Castello e i nuovi quartieri della città ad opera di Ascanio Vitozzi, la vasta Piazza San Carlo, o Piazza Reale come la Place Royale francese, di Carlo di Castellamonte, la Cappella della Sacra Sindone nel Duomo e la chiesa di San Lorenzo di Guarino Guarini, artefice anche di straordinarie invenzioni  di architettura civile come Palazzo Carignano. Poi nel Settecento Filippo Juvarra, primo Architetto Reale di Vittorio Amedeo II, autore della Basilica di Superga, delle chiese di San Filippo Neri e del Carmine, nonché del Castello di Rivoli, della Palazzina di caccia Stupinigi e della Reggia di Venaria Reale.

Festa Barocca, di Folco Quilici e Jean Antoine, direzione scientifica Paolo Portoghesi, consulenza di Pierre Chaunu, Robert Wangermée, Damian Bayon, coreografia di Francine Lancelot, fotografia di Baudouin Saeremans, Donato Bottiglione, Riccardo Grassetti, Vittorio Dragonetti, commento musicale da brani classici d'epoca e composti e diretti da Francesco De Masi, voce di Riccardo Cucciolla. Prodotto da Antenne 2 TV France, Polytel International Hambourg, RAI Radio Televisione Italiana, Moana Roma, ITVD production Parigi, TV Belga BRT, 1980-1982