La Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon

Cinque secoli di storia, arte e spiritualità

La Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon è nata nel XVI secolo sotto la denominazione di "Compagnia di San Giuseppe di Terra Santa alla Rotonda" con lo scopo “di favorire lo studio, l'esercizio ed il perfezionamento delle Lettere e Belle Arti e di promuovere l'elevazione spirituale degli artisti”.
Riconosciuta da Papa Paolo III il 5 ottobre 1543, l'istituzione raccolse gli artisti, fino ad allora riuniti all'interno delle singole corporazioni, in una sola società. Un percorso lungo circa cinque secoli durante il quale l'associazione ottiene il titolo di "Pontificia", concesso nel 1861 da Pio IX, e il titolo di "Accademia"  attribuito da Pio XI nel 1928.

L'eccezionalità del sodalizio dei Virtuosi consiste nell'essere il più artistico tra i sodalizi religiosi, per la sua composizione, e il più religioso fra quelli artistici.

La storia dell'Accademia si lega sin dalle origini ad uno dei monumenti più iconici dell'antichità classica, espressione massima della gloria e dell'architettura di Roma: il Pantheon, il tempio edificato per celebrare tutte le divinità del mondo pagano e, in seguito alla donazione dell'imperatore bizantino Foca, consacrato nel 609 d. C.da Papa Bonifacio IV alla Vergine Maria e a tutti i martiri della Chiesa. Il primo luogo di aggregazione degli accademici, in seguito definiti "Virtuosi", fu, infatti, la cappella all'interno del Pantheon dedicata al patrono San Giuseppe, da cui la congregazione prende il nome al momento della sua fondazione, con una forte vocazione spirituale e il richiamo agli ideali della solidarietà e dell'assistenza sociale. Un luogo di arte e spiritualità altamente sentito dagli artisti associati, come testimoniano le decorazioni, i ciclici restauri della cappella, operazioni messe in atto anche come pratica caritativa, e le cerimonie che ancora oggi, si svolgono in occasione della festa del Santo all'interno del monumento. 


Cappella di San Giuseppe di Terra Santa al Pantheon

La Compagnia di San Giuseppe di Terra Santa alla Rotonda ebbe adesioni di artisti illustri, tra i quali Giovanni Baglione, Taddeo Zuccari, Giacomo Barozzi da Vignola, Beccafumi, Antonio da Sangallo il Giovane e in seguito i maggiori artisti e architetti di ogni tempo come Pietro da Cortona, Rainaldi, Algardi, Borromini, Lanfranco, Preti, Velázquez, Juvarra, Vanvitelli, Valadier, Canova e molti altri nomi di grande fama.
 
La collezione delle opere della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, si è costituita prevalentemente attraverso le donazioni degli artisti e attraverso  l'istituzione dei concorsi che, soprattutto dal XIX secolo, incrementano il corpus delle opere con progetti, disegni, elaborati presentati durante le competizioni accademiche. Si tratta di un patrimonio di documenti e di piccoli e grandi capolavori della Storia dell’Arte, singolari per valore intrinseco e per il supporto che possono fornire alla conoscenza delle vicende storico-artistiche romane e nazionali in un arco di tempo assai esteso. 
Il nucleo storico e più consistente, comprendente dipinti e sculture dal XVI al XX secolo, disegni del XIX-XX secolo e oggetti d’arredamento, si conserva al Pantheon; la sezione più recente, invece, dal 2008 è custodita nella sede in via della Conciliazione, dove si trovano anche la biblioteca e l’archivio.  

La libertà di ciascun membro della Congregazione di regalare o realizzare opere per l’Accademia, senza alcuna commissione stabilita o decisione gerarchica, comporta un assortimento di lavori artistici piuttosto eterogeneo e composito. Tra i dipinti, il tema giuseppino rappresenta un argomento fortemente sentito da numerosi artisti, testimoniato, in particolare, dalle interpretazioni di Giovanni Baglione (Natività di Gesù con San Giuseppe,1635-1638 ca.), di Giacinto Brandi (Il Sogno di San Giuseppe, 1648), di Domenico Ambrosini (San Giuseppe con Gesù adolescente, 1632 ca.).  La gamma dei soggetti realizzati tra l’Ottocento e il Novecento riguarda soprattutto ritratti e autoritratti, il nucleo più conistente della raccolta, o si ispira alla mitologia classica, alla storia della Chiesta cattolica e alle Sacre Scritture.


La sede della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon

Se custode e guida dell'Accademia è la figura spirituale di San Giuseppe, la presenza della tomba di Raffaello all'interno del Pantheon ha costituito per gli artisti associati un elemento ulteriore di aggregazione. Un avvenimento di grande rilievo per la storia della Compagnia riguarda la ricognizione del sepolcro di Raffaello nel 1833, all’interno del Pantheon. Un evento che avvalora una sorta di discendenza diretta con l’Urbinate, già sentita per la forte presenza di numerosi discepoli e artisti raffaelleschi, tra cui Tommaso Minardi e Friedrich Overbeck.

La tomba di Raffaello incarna un ulteriore simbolo e motivo di riconoscimento nel valore imperituro della bellezza artistica.


Con lo statuto approvato nel 1995, la Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon è in collegamento con il Pontificio Consiglio della Cultura. Ne fanno parte cinquanta accademici ordinari di nomina papale divisi in cinque classi: Architetti, Pittori e Cineasti, Scultori, Musicisti e Cultori delle Arti, Letterati e Poeti, oltre a quarantanove Accademici ad honorem.