Zeri: la Roma che non c'è più

Taglio basso, 1995

Intervistato nel suo studio di casa dal giornalista Antonio Spinosa, Federico Zeri è qui invitato ad immaginare un tour nella Roma del 1995, su indicazioni di grandi letterati e viaggiatori ottocenteschi come Stendhal e Goethe.

Una visita a Roma, va messa in rapporto, per ciò che concerne i monumenti e le cose da vedere, con il livello culturale dei visitatori. Se sono persone normali, senza una grande competenza storica, è bene che lascino da parte Stendhal la prima volta 
Federico Zeri

Zeri amava Roma immensamente, la conosceva negli angoli più sconosciuti e remoti, ne assaporava la bellezza e la corporeità, cogliendone anche l'ambiente antropologico e umano in cui ogni opera e monumento erano nati e respiravano. 
Pertanto, lo studioso era spesso rammaricato delle demolizioni ottocentesche e degli sventramenti della prima metà del Novecento che avevano cancellato definitivamente l'immagine storica della città.
Interessante, a proposito, il punto di vista di Zeri sul Monumento a Vittorio Emanuele II, ossia il Vittoriano (188,1935) di Piazza Venezia, costruito da Giuseppe Sacconi e inaugurato nel 1911. 

Lo considero uno scempio grottesco nell'insieme perché ha sfigurato il panorama della Roma antica, ma importante in quanto monumento di un'epoca
Federico Zeri

Zeri, infatti, fa notare al giornalista che il Vittoriano è un monumento importante nei dettagli: sculture, fregi e mosaici sono testimoni del gusto di un'epoca. 
Tuttavia, lo storico ricorda cosa è andato perduto per far posto alla così detta "macchina da scrivere". Il Vittoriano sorgeva nel cuore del centro storico di Roma, demolendo nell'antico tessuto urbanistico, Palazzo Torlonia, la Casa di Michelangelo, il Monastero di Aracoeli, complesso monastico medievale con annessa biblioteca e la cinquecentesca Torre di Paolo III affacciante su Via del Corso.
La chiacchierata tra Spinosa e Zeri tocca anche una lunga diatriba che infuocò per anni il mondo accademico relativa sul restauro della Cappella Sistina di Michelangelo, intervento che Zeri dice "perfetto" e aggiunge: 

Quelle sono polemiche da salotto, non hanno nessuna base. Poi la gente protesta sempre perché pulendo un'opera d'arte si distrugge quella che è l'aura della suggestione, come la chiamava Walter Benjamin. Se uno pulisse la Gioconda, senza rovinarla, andrebbe via completamente quella patina che gli dà l'aurea misteriosa e verrebbe fuori un quadro chiarissimo
Federico Zeri

Infine, Zeri raccomanda i principali monumenti della Roma Barocca, dalla volta di Andrea Pozzo a Santi'Ignazio, alla Fontana di Trevi, fino alla Roma moderna, con il Vittoriano e il Foro Italico, definito un "capolavoro del classicismo novecentesco".

FOTO DI COPERTINA
Il Vittoriano FOTO © Dorothea Schmid/laif Contrasto