Con gli occhi di Dante

L'universo estetico del poeta in una mostra a Villa Farnesina

Non sogni o voli di fantasia bensì memoria di opere, oggetti e tecniche sta dietro l'immaginario artistico di cui è intessuta l'opera dantesca. Gli occhi di Dante sono ben aperti.
Maria Luisa Meneghetti, Curatrice della mostra

La cultura di Dante non si è nutrita solo di libri, ma anche di teorie e pratiche artistiche e, in concreto, di opere che costituiscono una sorta di “museo” o catalogo d’arte personale a cui il poeta fa continuo riferimento: in alcuni casi in modo esplicito, come per il celeberrimo Giudizio Universale a mosaico del Battistero di Firenze; in altri, quale allusione a una più vasta tipologia di rappresentazioni, come per l’immagine miracolosa della Veronica. E questo è il motivo per cui gli scritti danteschi sono debitori anche dell’esperienza figurativa, della conoscenza e della considerazione del mondo delle arti, nelle sue diverse manifestazioni, da parte del loro autore. La stretta vicinanza di Dante con la cultura visiva della sue epoca è stratificata e si esprime in diversi modi. 

La mostra Con gli occhi di Dante. L’Italia artistica nell’età della Commedia, a cura di Maria Luisa Meneghetti e Alessio Monciatti, proposta dall'Accademia dei Lincei insieme all'esposizione La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media, si propone di accompagnare il visitatore, in un percorso che va dalla Vita Nuova alle tre cantiche della Divina Commedia, nel mondo artistico di Dante, ovvero di mostrare quelle opere che il poeta ha incontrato nel corso della sua vita e del suo lungo esilio, ma anche la conoscenza diretta che egli aveva di alcuni artisti, delle tecniche da loro usate e del loro mondo produttivo. Basti pensare a quanto afferma circa la produzione e decorazione di un codice o circa l’arte delle vetrate, evocate ad esempio in Par. XX, 79-81; o ancora circa la tecnica dello smalto traslucido di Par. XXIII, 31-32 e l’uso dei modelli, comune nella pittura medievale e anche oltre (‘come pintor che con essempro pinga’, Purg. XXXII, 64).
Le opere esposte vanno da pezzi autentici a riproduzioni a colori (specialmente nel caso di opere inamovibili). Si potranno osservare manufatti artistici ma anche d’uso quotidiano come la valva di specchio in avorio decorata con scene galanti o le tavolette di cera per scrivere e le monete – i fiorini – cui Dante rinvia o allude nei suoi scritti. Accanto a pezzi di sicura notorietà quali la Madonna di Castelfiorentino di Cimabue ce ne saranno altri poco famigliari al grande pubblico come l’Angelo annunciante di San Cassiano di Controne, quando non praticamente inediti anche per gli specialisti come l’appena restaurata croce dipinta dell’Accademia Etrusca di Cortona.
Ogni oggetto esposto apparirà dunque come l’emblema e, insieme, il generatore – pur magari in senso lato – di specifici passi poetici, debitamente citati e illustrati negli apparati esplicativi. Come sottolineano i curatori della mostra: "Un'analisi serrata del testo dantesco in rapporto alla componente artistica che gli soggiace ha suggerito talora nuove letture e interpretazioni di singoli versi o passi: basti solo ricordare la suggestiva triangolazione che viene messa in luce tra il canto XXI dell'Inferno, l'immagine del Volto Santo e la tavola col Giudizio Universale di Guido da Siena; o ancora la corretta interpretazione dei vv. 79-80 del canto XX del Paradiso, che svela una precisa volontà, da parte di Dante, di far riferimento alla tecnica di confezione delle vetrate".  

Per l’occasione sono state appositamente restaurate alcune opere, come la testa marmorea femminile di seguace di Nicola Pisano dal Museo dell’Opera Metropolitana di Siena o l’imponente Antifonario miniato dal Museo Nazionale di San Matteo a Pisa.
Il catalogo che accompagna l’esposizione, oltre a contenere alcuni saggi di carattere generale, approfondisce la storia di ogni singolo manufatto esposto, in taluni casi proponendo ampie revisioni critiche o nuove attribuzioni, mettendo anche in risalto, in tutte le sue sfaccettature, il rapporto che lega quello specifico manufatto al testo dantesco.

Con gli occhi di Dante
Villa Farnesina, Roma. Fino al 25 giugno 2022


Per approfondimenti: l'esposizione proposta dall'Accademia dei Lincei a Palazzo Corsini
La Commedia. Dalla creazione alla ricezione