Arcangelo Sassolino. Luce e acciaio

Una reinterpretazione cinetica del dipinto di Caravaggio al Padiglione Malta

Diplomazija Astuta ambienta gli immanenti temi caravaggeschi all’interno della vita moderna, invitando i visitatori ad attraversare uno spazio immersivo dove la tragedia e la brutalità dell’esecuzione di San Giovanni vengono sperimentate ai giorni nostri, le ingiustizie del passato vengono appianate e i principi umanisti condivisi possono essere rispettati in futuro.

 

Con il progetto Diplomazija Astuta, Arcangelo Sassolino, artista vicentino ispirato nella sua ricerca dall'utilizzo di materiali pesanti come acciaio e vetro, per il Padiglione Malta alla 59. edizione della Biennale di Venezia, celebra il primo dei pittori moderni, Caravaggio, ideando una rivisitazione di uno dei suoi capolavori: La Decollazione di San Giovanni Battista, pala d'altare realizzata nel 1608, custodita nella Concattedrale dell’Arcidiocesi di Malta a La Valletta.
Il progetto curato da Keith Sciberras (Malta) e Jeffrey Uslip (USA), è frutto della collaborazione tra lo scultore italiano con l'artista maltese Giuseppe Schembri Bonacci e il musicista maltese Brian Schembri.
Nella reinvenzione di Sassolino allestita a Venezia, la celebre opera diventa un’installazione scultorea immersiva in cui si ricollocano nella vita moderna i temi immanenti all'estetica caravaggesca, per essere proiettati dal piano del quadro di Caravaggio in un'esperienza contemporanea.

L'installazione è ancorata a una lastra d'acciaio autoportante che pesa sedici tonnellate e ha le stesse dimensioni della tela di Caravaggio (360 x 520 cm). La massa di metallo crea un'analogia fisica con il dipinto realizzato dal Merisi, costituendone un doppio nel tempo e nello spazio. 
All'interno dello spazio espositivo recintato, sette vasche d'acciaio, piene d'acqua, rimandano alla disposizione delle sette figure nella composizione caravaggesca. Sopra ogni vasca un dispositivo computerizzato consente, attraverso la tecnologia dell'induzione, il processo di fusione dell'acciao che cade a gocce nell'acqua, sprigionando luce e suoni, secondo un ritmo musicale elaborato dal compositore maltese. 
Per ritmare il tempo e la frequenza della caduta di ogni goccia, Brian Schembri ha creato una “partitura percussiva” basata su Ut queant laxis, il canto gregoriano attribuito a Guido d’Arezzo in onore di Giovanni Battista e su motivi ritmici derivati da due inni di Carlo Diacono composti sullo stesso testo latino e dalla Missa Mundi di Charles Camilleri.

Mi interessava liberare la scultura dalla sua forma, renderla liquida e in questo passaggio, in questa ricerca della verità, cercando il primo anello della catena, cioè  l'origine, nel restituire l'acciaio al suo stato iniziale liquido, lo carichi di questa energia che diventa luce. E la luce mi sembrava il miglior collegamento a Caravaggio.
Arcangelo Sassolino

Sull'altro lato la lastra svela Metal and Silence di Giuseppe Schembri Bonacci, incisione di un testo tratto da Ezechiele e dal Salmo 139, che intreccia cinque lingue antiche nella forma del ritmo sinusale cardiaco dell'artista, trasposizione e metafora di un sapere ancestrale di valore universale.



"Diplomazija Astuta allegorizza il ciclo continuo di azione e perdita, l'inarrestabile flusso degli eventi, simboleggiato da intervalli evanesceni in cui la luce è estratta dall'oscurità e, nel suo insieme, l'ambiente immersivo di Sassolino imprime una valenza biblica alla tecnologia dell'induzione conferendo al Padiglione un senso di familiarità insieme allucinato e moderno".