Echi d'acqua

Matera sotterranea si veste delle installazioni sonore d'arte del Centro Ricerche Musicali.

07 Gen 2020 > 20 Gen 2020

Nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, l’associazione LOXOSconcept e la Fondazione Matera Basilicata 2019 presentano la parte più importante del progetto di sound art IN ViTRØ – artificial sonification: l’installazione sonora Echi d’acqua nel Palombaro Lungo di Matera realizzata dal CRM – Centro Ricerche Musicali.

Inauguratasi con grande interesse di pubblico e di critica lo scorso 14 dicembre, l’installazione sarà visitabile fino al 20 gennaio; l’ingresso nel Palombaro Lungo per la fruizione dell’opera sarà possibile con il passaporto di Matera 2019.

Utilizzando le particolari caratteristiche acustiche e gli elementi architettonici del Palombaro lungo, la celebre cisterna sotterranea che attraversa il centro della città ed emblema degli antichi sistemi di raccolta delle acque, si arricchisce di cinque percorsi artistici, visivi e musicali, che concorrono alla valorizzazione dell’intera area. Echi d’acqua è curata dai compositori Michelangelo Lupone e Laura Bianchini, con la partecipazione dell’architetto Emanuela Mentuccia cui spetta la cura delle ambientazioni plastiche e luminose delle cinque installazioni.

La presenza dell’acqua, le forme architettoniche, la geometria del percorso, l’incidenza percettiva della materia muraria e del colore, la suggestione dei fenomeni di riflessione acustica, e i delicati disegni della luce, hanno ispirato il lavoro di cinque compositori - Laura Bianchini, Giulio Colangelo, Alessio Gabriele, Silvia Lanzalone e Michelangelo Lupone – a creare un percorso artistico che esalti la relazione tra visione e ascolto, lo spazio e il suono, sollecitando nel visitatore una partecipazione emozionale che permetta di riscoprire le caratteristiche del luogo, rinnovato e magnificato rispetto alla sua originaria funzione. Lo svolgersi temporale della musica nelle diverse installazioni, diffusa da particolari sistemi elettroacustici, sottolineando l’eterogeneità degli spazi, consente inoltre di attualizzare e reinventare la memoria percettiva, così da rinnovare la memoria storica del luogo.
 

La narrazione percorre dunque cinque tappe, ognuna caratterizzata da una specifica installazione sonora, composizione musicale e ambientazione luminosa. Cinque compositori, con diverse peculiarità stilistiche ed estetiche, realizzano momenti d’ascolto caratterizzati sul piano espressivo da tipologie di materiali musicali eterogenei nel ritmo, timbro e frequenze.
 

Ogni area è caratterizzata da una diversa modalità di diffusione del suono che utilizza specifiche tecnologie progettate da Michelangelo Lupone e sviluppate al CRM secondo i criteri del “Teatro dell’ascolto”. Il concetto di “Teatro dell’ascolto” colloca il suono al centro dell’attenzione percettiva ed espressiva integrando i risultati delle ricerche acustiche e psicoacustiche con gli aspetti estetici del linguaggio musicale elettronico e strumentale, e si concretizza in forma d’installazione funzionale, d’arte e di spettacolo. La caratterizzazione dello spazio architettonico a partire dalle sue proprietà acustiche, l’utilizzo di diverse tecniche d’irradiazione del suono, il controllo dinamico delle traiettorie, della localizzazione del suono e delle sue riflessioni attraverso specifiche tecnologie, permettono di ampliare i modi di fruizione della musica contemporanea e di poterne apprezzare le sfumature espressive.