Claudio Imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia

06 Apr 2019 > 27 Ott 2019
La vita e il regno dell’imperatore Claudio, dalla nascita nel 10 a.C. a Lugdunum, odierna Lione. fino alla morte a Roma nel 54 d.C., sono al centro di una mostra, allestita al Museo dell’Ara Pacis, che mette in luce la personalità, l’operato politico e amministrativo, il legame con la figura di Augusto e con il celebre fratello Germanico, il tragico rapporto con le mogli Messalina e Agrippina, sullo sfondo della corte imperiale romana e delle controverse vicende della dinastia giulio-claudia.

Primo imperatore a nascere fuori dal territorio italico, Claudio era un candidato improbabile al comando dell’impero. Augusto, che dubitava delle sue attitudini politiche, gli avrebbe preferito di gran lunga il fratello Germanico, che tuttavia morì prematuramente in circostanze sospette. L'assassinio di Caligola, accoltellato nel suo stesso palazzo, metteva necessariamente Claudio al centro della crisi politica successiva:

Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico diventava così nel 41 d.C. all’età di cinquant'anni, il primo imperatore acclamato, dopo una lunga trattativa politico-economica, da un corpo militare, i pretoriani.


Nei tredici anni di regno, la famiglia imperiale fu attraversata da complotti e lotte di potere, che portarono a degli epiloghi sanguinari. Dopo due divorzi e aver fatto uccidere la sua terza moglie Messalina, Claudio forse fu avvelenato dalla quarta moglie, la nipote Agrippina, sorella di Caligola. Alla morte di Claudio seguì la sua divinizzazione, la realizzazione di un tempio a lui dedicato sul Celio e la successione nell’impero del figlio di Agrippina, Nerone.

La mostra al Museo dell’Ara Pacis, supportata dal lavoro aggiornato di storici e archeologi, arricchita da installazioni multimediali che consentono approfondimenti narrativi di personaggi ed episodi storici, è la seconda tappa di un’esposizione ideata e proposta in Francia, a Lione (curata da Francois Chausson), ed evidenzia elementi nuovi rispetto alla vulgata con la quale viene tramandata l’immagine di Claudio, cupa e poco lunsighiera secondo gli autori antichi.  

Un uomo forte, un capo di Stato sottile, colto, e anche un grande organizzatore: ha provvisto Roma di acquedotti e infrastrutture per migliorare la vita della popolazione. Sotto il suo regno l’impero romano ha acquisito cinque nuove province nell’arco di tredici anni, un risultato eccezionale, che non si ripeteva dai tempi di Augusto.
Francois Chausson


La mostra presenta opere di grande valore storico e archeologico tra le quali la Tabula Claudiana, su cui è impresso il famoso discorso tenuto da Claudio in Senato nel 48 d.C. sull’apertura ai notabili galli del consesso senatorio, il cameo con ritratto di Claudio Imperatore proveniente dal Kunsthistorisches Museum, e le  statue di Claudio in nudità eroica, di Messalina, di Caligola seduto, provenienti dal Musée du Louvre.

Claudio Imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia, Roma, Museo dell'Ara Pacis, fino al 27 ottobre 2019

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