1819 - 2019: i duecento anni del Museo del Prado

Il compleanno di uno dei più importanti musei del mondo

Un museo è un luogo dove si dovrebbe perdere la testa.
Renzo Piano

Il 19 novembre 1819 apre, nel cuore della città di Madrid, il Real Museo de Pintura y Escultura. 1700 opere esposte ed altre 7000 conservate e catalogate. Capolavori delle scuole spagnola (la più completa del mondo), italiana (Beato Angelico, Botticelli, Mantegna, Antonello da Messina) e fiamminga (Boch, Van der Weyden, Rubens, la famiglia Brueghel, Jordaens,Teniers). 

Anche le pitture francesi, olandesi e tedesche mettono in mostra le loro collezioni: Durero, Claudio de Lorena, Rembrandt o Watteau, sono solo alcuni dei nomi che bisogna assolutamente citare. 
Meno conosciute le sale dedicate alla scultura, alle arti decorative e alla statuaria romana con l’esposizione del Tesoro del Delfino (vasellame ereditato da Filippo V) e delle opere dello scultore e medaglista rinascimentale aretino Leone Leoni. 

Il percorso espositivo inizia nell'XI secolo con gli affreschi mozarabici della chiesa di San Baudelio de Berlanga e le opere di Bartolomé Bermejo, Pedro Berruguete, Juan de Juanes e Luis de Morales che illustrano il periodo che va dalla pittura gotica ispano-fiamminga al Rinascimento. Di seguito le sale dedicate a El Greco conservano alcuni dei dipinti più singolari dell’autore, come Il cavaliere con la mano sul petto o la Santissima Trinità oltre ai famosissimi quadri speculari de La maja desnuda e La maja vestida ed al dipinto 3 maggio 1808 che ricorda il tragico episodio dell’invasione della Spagna da parte delle truppe francesi, episodio che diede l’avvio alla Guerra di indipendenza spagnola.

El siglo de Oro (1556 – 1650) parla attraverso i dipinti straordinari di Ribera, Zurbarán e Murillo, che aiutano lo spettatore a comprendere il contesto in cui si sviluppa la pittura di Diego Velázquez, le cui opere più importanti, come Le dame o Le filatrici o Las Meninas, sono anch’esse esposte nelle sale del Prado. 

L’edificio che ospita il museo, disegnato dall’architetto madrileno Juan de Villanueva come Gabinetto di Storia Naturale, grazie al sostegno di Maria Isabella di Braganza, moglie di Fernando VII, poteva finalmente ospitare una parte importante delle collezioni reali. Negli anni successivi, le donazioni private e le nuove acquisizioni, ampliarono i fondi della pinacoteca.
Durante la Guerra Civile (1934-36) le opere d’arte furono protette con sacchi di sabbia sistemati al piano terra del palazzo. Infine, su raccomandazione della Società delle Nazioni, la collezione fu trasferita prima a Valencia e successivamente a Ginevra, da dove fu riportata rapidamente a Madrid dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

I festeggiamenti del duecentesimo anniversario di questa importante istituzione spagnola, sono occasione per una serie di iniziative tra cui Prado 200, un itinerario in nove sezioni tra opere d’arte e materiale documentario alla scoperta delle architetture, dell’immagine pubblica e dei principali eventi espositivi che hanno segnato la storia del museo. 
Tutte le informazioni sul sito ufficiale del Prado