I Misteri di Campobasso

Il teatro involontario. Un racconto per immagini di Mauro Presutti

Ogni anno, nel giorno del Corpus Domini, che cade generalmente a giugno, le vie della città di Campobasso sono animate dalla sfilata dei Misteri.

Si tratta di una processione di “quadri viventi”.

I "quadri viventi" che sfilano nelle vie di Campobasso rappresentano i Misteri della Chiesa e le vite dei Santi. In bilico, su macchine poderose, sono agganciati uomini, donne e bambini, che interpretano il ruolo di Santi, Madonne, angeli e diavoli.


Tale complessa architettura scenica è frutto della creatività di Paolo Saverio Di Zinno, scultore e progettista attivo a Campobasso nel Settecento. Di Zinno inventò e costruì delle macchine (o “ingegni”) composte da una base, detta “barella”, da cui si dipartono tubi di una lega metallica che la tradizione a tutt’oggi pretende misteriosa. Tali strutture, ancora in uso, sono capaci di sostenere il peso delle persone che vengono imbragate. Ogni Mistero raggiunge circa sei quintali di peso, ed è portato a spalla da un nutrito gruppo di uomini. Il corteo è accompagnato da una banda musicale che ne scandisce il ritmo di avanzamento.

Il fotografo Mauro Presutti, cui scatti vi abbiamo già presentato con la gallery Esami buddisti, ha seguito le preparazioni di queste sfilate tra il 1992 e il 1997 (M. Presutti, Il teatro involontario, Palladino Editore, 2003). Obiettivo della ricerca fotografica di Presutti non è stato quello di offrire una rappresentazione “tradizionale” della festività, ma di descriverne invece la fase preparatoria, posando lo sguardo dietro le quinte e focalizzandosi sull’intero processo in cui sono coinvolti i protagonisti nei momenti precedenti all'evento.

Calandosi in quest’atmosfera intima, Mauro Presutti ha rappresentato quel fermento che preesiste all’evento festivo e ne costituisce l’elemento più profondamente umano.

Dagli scatti emerge dunque il senso di attesa, di tensione, di paura e di imminenza, un caleidoscopio emotivo che scolpisce e definisce gli sguardi e le azioni di tutti, dai bambini fino ai vecchi. La preparazione e l'attesa diventano, con gli occhi del fotografo, di pari intensità emotiva della celebrazione.