Luchino Visconti, album di famiglia
Da "Italiani" Rai Storia
Milanese di nascita, grande regista e sceneggiatore, Luchino Visconti è stato figura di spicco nel panorama artistico e culturale italiano e internazionale del ventesimo secolo. A quarantacinque anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 17 marzo 1976, Rai Cultura lo ricorda con il documentario Luchino Visconti, album di famiglia di Pino Galeotti, per il ciclo Italiani, presentato da Paolo Mieli.
Il documentario ripercorre la vita e la produzione artistica di Visconti, partendo da un momento particolarmente significativo della vita e della produzione del maestro: la ricerca nel nord Europa, filmata dallo stesso Visconti nel 1970, di un ragazzo in grado di impersonare sullo schermo il Tazio del racconto di Thomas Mann “La morte a Venezia”.
L’artista viene successivamente inquadrato nell’ambito dei diversi contesti storici e culturali che dall’Italia dei primi del ‘900 arrivano fino alla metà degli anni ’70, in un viaggio alla ricerca di episodi e atmosfere in grado di evocare un mondo che non c’è più. È come sfogliare, per la prima volta, un vecchio album di famiglia.
Le voci che costruiscono il racconto sono quelle di Caterina d’Amico, direttore della Scuola Nazionale di Cinema e curatrice di studi, mostre ed eventi dedicati alla figura di Visconti e alle diverse epoche nelle quali si è realizzata l’attività del regista; Vieri Razzini, distributore cinematografico e critico particolarmente attento alla produzione filmica di Visconti; Antonio Audino, giornalista e critico teatrale; Corrado Rollin, scrittore, musicologo, collaboratore del Teatro Regio di Torino e profondo conoscitore delle messe in scena operistiche di Visconti.
Su Luchino Visconti vedi anche Luchino Visconti, l'occhio aristocratico